Sanità, procedure più snelle e veloci per indire il referendum

Il presidente della Giunta regionale, ricevuto il verbale del Collegio di garanzia che attesta la regolarità delle firme, avrà quindici giorni di tempo, e non più trenta, per indire il referendum abrogativo. Tra il decreto di indizione e lo svolgimento della consultazione potranno trascorrere non meno di centoventi e non più di centottanta giorni. Il limite di centottanta giorni previsto dalla disciplina attuale, in altri termini, non stabilisce più il periodo minimo, ma il termine massimo. Non c’è più un solo arco temporale, tra il 16 aprile ed il 30 giugno, entro cui tale consultazione può essere svolta. Il referendum abrogativo si potrà svolgere in due giornate, domenica e lunedì, comprese tra il 1° marzo ed il 30 giugno e tra il 10 ottobre ed il 10 dicembre.
Sono tre modifiche ai meccanismi referendari introdotti da una legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale per accelerare lo svolgimento delle consultazioni. Queste novità si applicano anche “alle fasi non concluse dei procedimenti referendari in corso al momento dell’entrata in vigore della legge”. “Il testo che viene presentato è il frutto di un gruppo di lavoro, nato in commissione Affari istituzionali, dopo la presentazione di due distinte proposte di legge di Si Toscana e Movimento Cinque Stelle”, ha ricordato il presidente Giacomo Bugliani (Pd), illustrando la legge. “La norma in vigore delegittima un po’ l’espressione popolare – ha rilevato Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) annunciando il voto favorevole – Si rischia di far esprimere i cittadini in tempi non congrui, cioè troppo tardi”. Secondo Claudio Borghi (Lega Nord, portavoce dell’opposizione) gli strumenti di democrazia diretta sono quanto di più utile ai cittadini. “Ogni norma che possa facilitare il referendum è benvenuta – ha osservato –. Vorrei dal Consiglio regionale un atteggiamento coerente con lo spirito della legge: consentire lo svolgimento della consultazione sulla sanità, per la quale sono già state raccolte cinquantamila firme”. “Siamo felici che le nostre proposte siano condivise – ha sottolineato Gabriele Bianchi (Movimento 5 Stelle) – Vanno certamente a ridurre i tempi per la consultazione dei cittadini. Possiamo fare di più. La partecipazione è l’arma della politica. Se viene meno, si scade nell’autoreferenzialità”. Tommaso Fattori (capogruppo Sì Toscana a sinistra) ha rilevato che la legge, a costo zero, migliora sostanzialmente le procedure referendarie. “È un bellissimo segnale che sia votata all’unanimità – ha aggiunto – Anche se è un po’ paradossale che si voglia approvare in tutta fretta una legge di riforma sanitaria proprio per evitare un referendum, per il quale sono state raccolte cinquantamila firme”. A suo parere è necessario intervenire sul complesso dei referendum regionali e sull’iniziativa popolare delle leggi. “Si ricorre al referendum quando le istituzioni sono incapaci di rispondere alle esigenze dei cittadini – ha rilevato Stefano Mugnai, capogruppo Forza Italia) –. Questo dovrebbe far riflettere chi siede in Consiglio regionale. Sono d’accordo con Fattori che la situazione sia davvero paradossale”. Secondo Marco Casucci (Lega Nord) è estremamente importante rendere più snelle le procedure del referendum, perché, in certi momenti, questo strumento “consente di andare oltre al politica di palazzo”. Da qui il suo voto favorevole, lo stesso annunciato da Roberto Salvini (Lega Nord). “C’è sempre più voglia di partecipazione alla vita politica, ad ogni livello istituzionale – ha sottolineato Enrico Cantone (M5S) – I cittadini vogliono essere presenti”.