Riforma sanitaria, Sì attacca il Pd: “Bocciate tutte le nostre proposte, penalizzati i territori”

Decisioni verticistiche e territori fortemente penalizzati. Sì-Toscana a Sinistra va all’attacco della maggioranza sulla riforma sanitaria dopo la bocciatura di una serie di proposte su cui invece il gruppo aveva trovato un accordo con le altre forze di opposizione nella maratona in consiglio regionale.
“Era un tentativo di riconoscere il ruolo rilevante che spetta ai territori e quindi agli enti locali sia nel disegno complessivo del sistema sia come portavoce del reale stato di salute delle comunità locali, dei loro bisogni e delle loro criticità”, affermano Fattori e Sarti. “Abbiamo chiesto di preservare le funzioni dei piccoli presidi ospedalieri nelle zone più disagiate, di riaffermare la sanità di iniziativa vicina al cittadino che affronta il nodo cruciale delle malattie croniche, di rendere protagoniste le Conferenze dei sindaci almeno nell’individuazione delle zone distretto socio-sanitarie, di vincolare la grande programmazione di Area Vasta ai piani locali e di permettere ai sindaci di revocare il direttore. Tutto respinto senza alcuna discussione, con il voto favorevole di molti ex sindaci o rappresentanti di enti locali dai quali ci saremmo aspettati un altro atteggiamento”.
“Il comportamento del Pd è la conferma della ferma volontà di creare una struttura enorme e burocraticamente complessa al cui vertice siedono poche persone, politicamente gradite in quanto di nomina diretta del Presidente di Giunta, distanti mille chilometri dai territori. Il potere di budget e di programmazione del direttore di Area Vasta a Firenze deciderà delle sorti dei servizi socio-sanitari da Grave in Chianti fino all’Abetone, interessando un milione e seicentomila persone”. “Invece di collaborare in un confronto leale e sereno con le opposizioni e le parti sociali per ripensare insieme il nuovo assetto del Servizio sanitario regionale, la maggioranza continua a forzare la mano in una folle corsa con l’unico obiettivo di evitare un referendum abrogativo chiesto a gran voce dai cittadini toscani e soprattutto dagli operatori sanitari. Se ne assumeranno tutte le responsabilità”.