Riforma della sanità, Mugnai (Fi) attacca: “Il Pd scrive la peggior pagina in Toscana”

“Oggi voi del Pd scrivete la peggior pagina mai vista qui dentro e non solo: autocangurandovi più di un terzo di una legge delicata come quella di riforma del sistema sanitario regionale, la svuotate dal suo senso di governo nell’interesse pubblico e ne mantenete solo la funzione antireferendaria e antidemocratica, la sola che vi è sempre interessata. Ne rimane una riforma cubista, monca, impraticabile. Non ve ne importa nulla, dei contenuti di questa legge”. E’ durissimo l’intervento con cui il Presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione sanità) accompagna la riapertura dei lavori-maratona del Consiglio regionale sulla proposta di legge 33 di riforma del sistema sanitario toscano di cui il Pd si accinge a stralciare 57 articoli su 151, così da assicurare l’approvazione celere del provvedimento.
“Noi – ha affermato Mugnai – in questa maratona siamo sempre rimasti sul merito. Ma a voi del merito non è mai importato nulla, e adesso lo dimostrate gettando la maschera e dando a questa riforma un’immagine cubista. Voi a cuor leggero oggi, pur di evitare il referendum abrogativo, rinunciate a cuor leggero a oltre 50 articoli di legge, quelli stessi in cui avevate sbriciolato nella legge 40/2005 i contenuti della 28/2015. Così adesso oltre che frettolosa questa legge è smozzicata, fatta male, dai contenuti monchi. Difficilmente questa norma, così menomata, potrà fare da architrave al sistema sanitario toscano. Andrà riscritta ma a voi non importa: ciò che volevate era solo evitare il referendum, ma non il Natale evidentemente, impedendo ai toscani di esercitare un loro diritto. Ce l’avete messa tutta, e quando a inizio di questo dibattito giorni e notti fa abbiamo affermato che pur di centrare il vostro obiettivo non avreste avuto ritegno beh… oggi ci date ragione. E’ una delle pagine più basse non del consiglio regionale, ma della vostra parte politica. Scritta in spregio dei cittadini e della qualità del lavoro che ci è richiesto dal nostro mandato. Però restano ancora da approvare 18 articoli…”.