Regione, più controlli sui bilanci di Pucciniano e Fondazione Carnevale. Ok alla risoluzione del Pd

La proposta di risoluzione del Pd, collegata al Defr, firmata dal capogruppo Leonardo Marras ed illustrata in aula da Gianni Anselmi, è stata approvata con i voti favorevoli del Pd. L’atto muove dal carattere di preliminare del Documento di economia e finanza regionale 2016 (Defr, appunto) al Prs (Piano regionale di sviluppo 2016-2020). Anselmi ha rivendicato “responsabilità e prerogative” e tra queste “la volontà di integrazione del Defr”. Sul tavolo ci sono proposte che mirano a “integrare e qualificare”, ha detto, c’è la volontà di “esaltare alcuni contenuti”, che Anselmi ha citato scorrendo il complesso testo dell’atto al voto.
Nella risoluzione approvata la Giunta è impegnata su tre aspetti, direttamente connessi alla programmazione regionale. Il primo è sulla definizione dei “contorni di una nuova stagione di sviluppo locale”, con lo scopo di favorire l’attivazione dei Progetti di Innovazione Territoriale: questi ultimi integrano strategie, obiettivi e risorse dei progetti regionali, si attuano mediante Accordo di programma sottoscritto da Regione, enti locali, dai Ministeri competenti eventualmente coinvolti. La giunta è poi impegnata a valutare “modificazione e integrazione” dei 25 progetti regionali presenti nel Defr 2016. Infine l’esecutivo toscano deve recepire – nel Progetto regionale relativo al rilancio economico della Costa che sarà inserito nel Prs – il “Piano strategico che sarà elaborato dalla commissione istituzionale specificamente istituita sul tema, comprendendo anche le opportune azioni di marketing, da effettuarsi a partire dalla risorse già previste nella manovra finanziaria”. Per quanto riguarda modificazione e integrazione dei 25 progetti regionali presenti nel Defr 2016, la risoluzione richiama un progetto regionale specifico dedicato all’agroalimentare, allo sviluppo rurale e all’agricoltura di qualità; richiama quindi l’integrazione del progetto regionale (n.1) riferito alla piana fiorentina con i contenuti della risoluzione (n.31) del 25 novembre scorso votata dal Consiglio (qualificazione dell’aeroporto di Firenze all’interno del sistema aeroportuale toscano). La giunta è impegnata poi a rafforzare il progetto regionale (n.2) sulle politiche per il mare, per l’Elba e l’Arcipelago toscano; a consolidare interventi di promozione turistica legata a progetti di area (Francigena, itinerari legati a Etruschi e a Puccini, sistema del termalismo, Polo fieristico fiorentino). E’ previsto un rafforzamento delle politiche di sviluppo rivolto alle aree territoriali distanti dai grandi centri di agglomerazione (progetto n.4). C’è poi l’impegno a rafforzare la centralità dei fondi rotativi (progetto n.11) per favorire gli investimenti del sistema produttivo toscano; a valorizzare le politiche centrate sull’innovazione (progetto n.15) e, per quanto riguarda le attività di ricerca e sviluppo, ad introdurre “sperimentazioni di appalti pre-commerciali, ovvero le procedure innovative di appalto, tese alla creazione di forme di partenariato pubblico-privato”. E ancora: rafforzare il progetto (n.9) per collocare la Toscana all’avanguardia rispetto al conseguimento degli obiettivi stabiliti dalla recente Conferenza di Parigi. Si prevede lo sviluppo ulteriore del Distretto toscano scienze della vita, ovvero il cluster regionale che raccoglie soggetti pubblici e privati che operano nelle biotecnologie, nel biomedicale e nel farmaceutico, sia in relazione alle politiche sanitarie (progetto n.21) sia per la ricerca, sviluppo e innovazione (progetto n.15). Impegno anche per quanto riguarda il progetto riferito a “Università e città universitarie”, per attivare politiche capaci di attrarre e accogliere studenti da tutto il mondo, e sul fronte delle politiche trasversali ai vari progetti regionali, che mirano alla semplificazione normativa e burocratica a favore di imprese, enti, associazioni e cittadini. La giunta deve intervenire a favore della semplificazione istituzionale degli enti locali e in particolare alle fusioni tra comuni, attraverso criteri di premialità nell’assegnazione dei punteggi dei bandi regionali, “nonché valutare l’impiego di fondi strutturali europei”. Per quanto riguarda gli aspetti non direttamente connessi alla programmazione, la risoluzione impegna la giunta ad una “rigorosa funzione di controllo” dei bilanci di Festival Pucciniano e Carnevale di Viareggio; e a considerare “con carattere prioritario” il finanziamento di interventi per la viabilità, previsti in precedenti accordi con la Regione o già previsti in precedenti finanziarie, e la previsione di interventi sulla sicurezza stradale “compatibilmente con le risorse disponibili”.
La giunta regionale è poi impegnata “a sospendere qualsiasi rapporto economico e politico della Regione con i vertici di Legacoop e Confcooperative fino a quando non concorderanno con la commissione la data della loro audizione in merito loro posizione sui gravi fatti accertati al Forteto”. Lo prevede un ordine del giorno approvato dall’intera aula consiliare e presentato da Giovanni Donzelli (FdI) e Stefano Mugnai (FI). Il testo, così come votato, è frutto delle modifiche apportate dallo stesso Donzelli alla luce del dibattito d’aula iniziato proprio con l’illustrazione del capogruppo di FdI. I vertici di Legacoop e Confcooperative, chiamati a relazionare in commissione, “si stanno rifiutando di intervenire”; la cooperativa il Forteto è affiliata a Legacoop, ha ricordato Donzelli, e “fra i vari abusi commessi a eccertati ci sono anche gravi violazioni del diritti dei lavoratori e sfruttamento del lavoro, anche minorile”. Spettava “proprio alle centrali delle cooperative controllare sulla gestione del lavoro all’interno della struttura”. Jacopo Alberti (Lega Nord) ha definito “gravissimo” il fatto che i vertici delle associazioni non si presentino in commissione. Anche Alberti ha richiamato un passaggio contenuto nell’ordine del giorno poi approvato dall’aula: “i vertici di Legacoop e Confcooperative hanno difeso il Forteto anche dopo il pronunciamento degli ispettori del Ministero, che chiesero il commissariamento”. Alberti ha ricordato quindi, così come recita l’ordine del giorno, che il Ministro del lavoro in carica è Giuliano Poletti, presidente nazionale di Legacoop fino al 2014. “Prima o poi si dovrà mettere un punto fermo”, ha detto Stefano Mugnai (Fi); rispetto alle novità via via emerse “certi rapporti evidementemente sono a prova di bomba”. Mugnai ha parlato di “un modus operandi” del Forteto: “il messaggio è nonostante le sentenze qui le cose continuano ad andare avanti come se niente fosse; comandiamo noi”. Mugnai ha pure sottolineato il rapporto “strettissimo” con il mondo delle cooperative “che è un mondo di finanziamenti regionali”. Paolo Sarti (Si), ha evidenziato la delicatezza di un tema che mette a repentaglio anche la sicurezza di lavoratori giunti successivamente al Forteto, che non c’entrano niente con i fatti che lì si verificavano. “Dovremo andare in visita alla cooperativa, e so che alcuni di questi ci vorranno parlare”, ha detto il consigliere all’aula. Stefano Baccelli (Pd), ha illustrato l’effetto potenziale in danno di tutti i lavoratori di cooperative associate a Legacoop e Confocooperative nel caso in cui l’ordine del giorno fosse stato votato nella versione originaria, che impegnava la Giunta “a sospendere qualsiasi rapporto economico e politico della Regione con soggetti affiliati a Legacoop e Confcooperative fino a quando non si presenteranno a relazionare in commissione e chiariranno le loro posizioni in merito ai gravi fatti accertati al Forteto”. Baccelli, che ha rivolto all’aula l’invito a “non strumentalizzare”, ha definito “stupefacente” il fatto che i responsabili delle associazioni non si presentino. Il consigliere ha parlato di “inaccettabile indisponibilità”, proponendo anche un invito del Presidente del Consiglio per stigmatizzare la mancata audizione e per invitare Legacoop e Confcooperative ad intervenirein commissione. Anche Andrea Quartini (M5S) ha annunciato il voto favorevole.