Educazione alla legalità, primo ok in Commissione alla nuova legge

La commissione Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione e formazione ha licenziato a maggioranza la proposta di modifica alla legge regionale “Provvedimenti a favore delle scuole, delle Università toscane e della società civile per contribuire, mediante l’educazione alla legalità e lo sviluppo della coscienza civile democratica, alla lotta contro la criminalità organizzata e diffusa e contro i diversi poteri occulti”. L’atto ha ricevuto il sì del Movimento 5 Stelle e del Pd, contraria la Lega Nord mentre il vicepresidente Marco Stella di Forza Italia non ha partecipato al voto.
Con questo intervento normativo si vuol rivedere la legge che, pur mantenendo le funzioni di supporto alle iniziative delle associazioni attive sulle tematiche della criminalità, mette al centro la ricerca e l’analisi di carattere scientifico dei fenomeni criminali nella nostra Regione, da realizzarsi direttamente o tramite la collaborazione con Irpet, Università e centri pubblici di ricerca.
“Questo provvedimento – ha detto il presidente Anselmi – si pone l’obiettivo di inserire il contributo sia di Irpet nella realizzazione di indagini e studi per report annuali sul tema che di soggetti del mondo dell’associazionismo”. Anselmi si è soffermato sull’aspetto più sostanziale della legge “l’eliminazione delle direttive del Consiglio non più in linea con la nuova disciplina della programmazione”. “Con quest’atto – ha concluso – si integrano le attività da svolgere in materia di educazione alla legalità e di sviluppo della coscienza civile democratica”. Inoltre, questa legge integra le finalità e i compiti del Centro di documentazione “Cultura della legalità democratica”, prevedendo un rapporto annuale, con riferimento alla presenza o al progredire delle infiltrazioni della criminalità organizzata, realizzato sull’elaborazione e l’analisi delle informazioni ricavate dai dati giudiziari pubblici, dai dati statistici, nonché dagli organi di informazione e dalla collaborazione tra Irpet, Università e centri di ricerca.
Marco Stella ha chiesto che il Consiglio possa “vagliare i progetti prima della fine dell’anno per conoscere quali siano stati attivati. Mi piacerebbe che avessero una distribuzione geografica su tutto il territorio”. Perplessità sono state espresse da Stella in merito ai corsi sulle legalità nelle scuole fatti attraverso le associazioni di volontariato: “perché non finanziare direttamente gli istituti?”.
La vicepresidente della commissione Irene Galletti (M5S) ha ribadito l’importanza della conoscenza delle pratiche della legalità per contrastare criminalità e mafia “pratiche rilevanti – ha detto – per la società civile, sia per i giovani che per gli adulti per prevenire nuove fattispecie di reato”. “E’ giusto – ha concluso Galletti – che la popolazione sia a conoscenza di questi fenomeni”.