Regione, sì a clausola sociale per il cambio appalti

20 gennaio 2016 | 12:57
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Regione, sì a clausola sociale per il cambio appalti

Definire una specifica normativa regionale che preveda la cosiddetta clausola sociale negli appalti di forniture e servizi. La mozione presentata da Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra) “impegna la giunta – come spiegato dal consigliere – a fare in modo che la Regione Toscana possa dotarsi di una norma che salvaguardi il principio fondamentale per cui un lavoratore non può perdere il proprio posto di lavoro, nel momento in cui una nuova impresa subentra a quella che precedentemente forniva il servizio”. La mozione è stata approvata a maggioranza con il voto favorevole di Pd, M5S e Sì e l’astensione di Fratelli d’Italia e Lega Nord.

Con questo atto si impegna la giunta ad introdurre la clausola sociale per cui i soggetti appaltatori o concessionari di pubblici servizi devono riassorbire, nella fase di passaggio dall’impresa cessante alla nuova aggiudicataria, il personale precedentemente impegnato salvaguardando i livelli occupazionali, le condizioni di inquadramento, il livello retributivo, valorizzando le professionalità, l’affidabilità e l’esperienza delle realtà imprenditoriali.
Enrico Sostegni (Pd) ha espresso voto favorevole all’atto: “Riteniamo – ha detto – che quando una pubblica amministrazione acquisisce un servizio debba farlo garantendo sia un alto livello di concorrenza ed economicità della fornitura ma anche diritti sociali, ambientali, del lavoro”. “La clausola sociale – ha concluso Sostegni – dà vantaggi sia al lavoratore, garantendogli stabilità occupazionale, sia all’ente appaltatore che ha la possibilità di non disperdere il Know-how dei lavoratori.”
Condivisione alla mozione anche da parte di Irene Galletti (M5S). “La clausola sociale – ha affermato – è per noi un punto fondamentale”. “Riteniamo che quest’atto dia “valore alla tutela del lavoratore”.
Giovanni Donzelli (capogruppo Fdi) pur condividendo le finalità della mozione ha evidenziato alcune criticità, come il massimo ribasso. “Quando c’è un subentro – ha detto Donzelli – c’è stato un fallimento di qualcuno precedente e questo avviene a causa dell’aggiudicazione al massimo ribasso”. Donzelli ha proposto un emendamento, approvato dall’aula, che impegna la Giunta ad attivarsi per superare il criterio del massimo ribasso nell’aggiudicazione degli appalti.
“La tutela del lavoratore è un obiettivo condiviso – ha rilevato Elisa Montemagni (Lega Nord) – ma occorre tutelare anche le aziende e la loro libertà di scelta, per questo siamo propensi all’astensione”.