Giorno della Memoria, testimoni della Shoah al Mandela Forum

22 gennaio 2016 | 16:48
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Giorno della Memoria, testimoni della Shoah al Mandela Forum

Si rinnova in Toscana nel 2016 l’appuntamento con il Giorno della memoria, rinnovando un impegno ideale e culturale contro l’intolleranza, il razzismo, l’odio etnico, il fondamentalismo. Il treno della memoria, i meeting, la formazione degli insegnanti, il sostegno alla ricerca storica ed ai progetti educativi, le iniziative di approfondimento scientifico, sono il segno dell’importante investimento nella memoria che la Regione ha realizzato nel corso di molti anni. Un investimento che ha creato competenze, conoscenza e sensibilità diffuse nella società toscana, come dimostrano le oltre 200 iniziative che anche quest’anno sono state promosse nella nostra regione da parte di scuole, associazioni e istituzioni pubbliche.

Quest’anno siamo alla sesta edizione del Meeting, ancora al Mandela Forum di Firenze, che dal 2006 la Regione promuove ogni due anni in alternanza con il Treno della memoria, in collaborazione con il Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato, le Province, il Comune di Firenze, l’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana. Hanno aderito 120 scuole secondarie di secondo grado di tutta la regione, che porteranno 7mila 500 studenti; saranno presenti anche 100 studenti universitari.
Il programma prevede la partecipazione di tanti testimoni diretti che saranno coordinati sul palco da Gad Lerner: le bambine del lager, Kitty Braun e le sorelle Andra e Tatiana Bucci, la testimone della persecuzione contro gli ebrei e della dittatura argentina Vera Vigevani Iarach, l’ebreo della comunità romana Piero Terracina, il partigiano deportato adolescente Marcello Mancini, la deportata politica Vera Michelin Salomon, il militare internato Antonio Ceseri.
Il tema di quest’anno (Voi che vivete sicuri – Accoglienza e respingimenti ieri e oggi) intende affermare il valore della cultura dell’incontro e dell’accoglienza, della dignità umana personale e collettiva, valorizzando anche l’esperienza di accoglienza che la Toscana sta realizzando.
L’incontro con le storie dei testimoni di Shoah e deportazione, di persone che al tempo del nazifascismo non riuscirono, anche per l’indifferenza dei più, a mettersi in salvo dalle persecuzioni e dalla deportazione nei lager nazisti, può rafforzare nei giovani il principio della responsabilità individuale e collettiva che in società democratiche comprende il dovere dell’accoglienza dei profughi. Come ha dimostrato la Regione organizzando dal 2014 al 2015 il ricevimento di oltre 6mila 400 rifugiati.

Le parole di Enrico Rossi e dell’assessore Monica Barni
“Ascoltare anzitutto”. E’ la raccomandazione che il presidente Enrico Rossi e la vice presidente Monica Barni fanno ai ragazzi della Toscana, alla vigilia del meeting che si terrà il 27 gennaio al Mandela Forum di Firenze, presentato oggi.
“Ascoltare la memoria di chi ha subito la persecuzione – ripete Barni -, ascoltare e non rimanere indifferenti, questo dico di fare ai giovani: ieri rispetto alla Shoah ed oggi di fronte alle tragedie che si ripetono nel Mediterraneo, che troppo spesso dimentichiamo”. La prossima edizione del meeting intreccerà infatti tra loro due temi, la deportazione ai tempi del nazismo e il dramma dei profughi in fuga oggi dai loro Paesi, tra accoglienza e respingimenti. La Toscana li ha accolti: oltre 6400 tra il 2014 e il 2015, poco meno di duemila migranti dal nord Africa tra il 2011 e il 2012, dopo la prima Primavera araba. E ai profughi si sommano 395 mila stranieri che vivono nella regione: rumeni, albanesi, cinesi e marocchini i più numerosi.
“Con il Giorno della memoria la Toscana educa e sensibilizza i giovani contro l’indifferenza e l’insensibilità – conclude la vice presidente Barni – Il meeting e il treno per Auschwitz sono il frutto di un’azione coordinata e continuata dedicata al tema della memoria. E sicuramente la Toscana è in prima fila a livello nazionale nel valorizzare questo tema, in particolare grazie ad un’azione capillare nelle scuole di cui ringrazio gli insegnanti per il loro impegno e i giovani per l’interesse dimostrato”.
Una continuità nel tempo, dal 2002 ad oggi, richiamata anche dal presidente. “Ogni due anni – aggiunge Rossi – al meeting accogliamo quasi ottomila giovani. Altri cinquecento salgono negli anni pari sul treno. Vuol dire parlare, nell’arco di sei anni, ad un’intera generazione”.