
Parere favorevole della Commissione sviluppo economico e rurale, presieduta da Gianni Anselmi (Pd), alle proposte di modifica dello statuto di Fidi Toscana (astenuti Lega e M5s) per recepire le disposizioni introdotte dal governo Monti con il decreto 251 del dicembre 2012, concernenti la parità di accesso agli organi di amministrazione e controllo delle società partecipate da pubbliche amministrazioni (agli articoli 28 e 39 si prevede, con la nuova formulazione, che la nomina degli organi di amministrazione e di controllo sia effettuata secondo modalità tali che il genere meno rappresentato ottenga almeno un terzo di ciascun organo), oltre quelle di una recente circolare della Banca d’Italia (n.288 del 2015) che richiede una conformazione di tutti gli istituti di credito.
L’atto non cambia la mission dell’istituto, nato per favorire la crescita delle imprese facilitando l’accesso al credito e nel quale la Regione ha una partecipazione qualificata (oltre il 20 per cento), attualmente attestata a 46,284 del capitale sociale pari a circa 74mila euro. “Vi è un adeguamento per la rappresentanza di genere e vengono abbreviati i termini delle sedute degli organi di controllo – ha osservato il presidente Anselmi – Segno evidente della volontà si snellire e di assicurare maggiore efficienza ed efficacia”.