Casa, sindacati e inquilini chiedono la modifica della legge regionale

3 febbraio 2016 | 14:32
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Casa, sindacati e inquilini chiedono la modifica della legge regionale

“Le misure messe in atto da governo – dicono Cgil, Cisl, Uil toscana e i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini Toscana dopo una riunione svotasi alla camera del lavoro di Firenze – rientrano nell’ambito di interventi emergenziali, la recente legge Regionale 41/2015 ha lasciato notevoli zone d’ombra. Non è più rinviabile un’assunzione di responsabilità di tutti i soggetti politici, vanno messe al centro dell’agenda regionale le politiche abitative.

Secondo noi – continuano dal tavolo della riunione – sul fronte del reperimento delle risorse, la Regione deve impegnarsi a rendere disponibile un programma pluriennale di reinvestimento dei quasi 180 milioni di euro improvvidamente dirottati dal settore dell’edilizia pubblica verso il trasporto pubblico regionale. Di certo la vendita del patrimonio Erp ha dimostrato di non poter garantire la sopravvivenza del settore”.
Questi i punti da modificare della legge regionale 41/2015 per quanto emerso questa mattina durante la riunione nella sede della Cgil: “C’è un eccesso di delega ai LODE sulle regole d’accesso agli alloggi Erp: la Regione intervenga per garantire uniformità di trattamento per i cittadini. inoltre va modificato in quanto squilibrato il criterio per la certificazione delle possidenze immobiliari come requisito per l’accesso e la permanenza all’Erp, perché non sono previste distinzioni a prescindere dalla progressiva consistenza, valore e localizzazione. La nuova normativa Isee – dicono ancora i sindacalisti – dimostra varie criticità, e rischia di squilibrare l’accesso all’Erp a favore di famiglie numerose con redditi bassi frutto perlopiù di lavoro autonomo, a scapito di famiglie con redditi da pensione o lavoro dipendente: occorre un riequilibrio”. Non ultimo è statoa affrontato il tema che la legge privilegia l’accesso agli alloggi Erp a famiglie in cui la condizione di precarietà abitativa è secondaria rispetto a criticità di tipo sociale o legate allo stato di salute. Occorre ripristinare un punteggio significativo per le persone sfrattate per morosità incolpevole. Vanno riequilibrati i criteri, mentre circa l’impianto normativo dei canoni si ribadisce la validità del sistema progressivo di applicazione degli affitti, contenuto nella legge attraverso il cosiddetto reddito convenzionale”.
“La legge – aggiungono inquilini e sindacalisti – vorrebbe giustizia sociale, contrasto alla rendite, abusi e indebiti benefici sul fronte dei criteri delle modalità del contratto di assegnazione, dei titolari dell’assegnazione, delle successive variazioni e provvedimenti di mobilità del nucleo familiare. Nei fatti in alcuni casi accade il contrario, quindi occorre correggere con ragionevolezza questi aspetti della norma”.
questa la sitauzione descritta durante l’incontro. Ci sono oltre 29mila domande accolte di assegnazione di alloggi Erp in totale quelli assegnati sono 49.361, presentate nel 2015 ai Comuni toscani. 1900 case popolari non assegnate o indisponibili per mancate ristrutturazioni (il rischio dei prossimi anni è che non si facciano più alloggi pubblici perché mancano finanziamenti pubblici stabili, 15 famiglie ogni mille in Toscana hanno chiesto un contributo pubblico a sostegno dell’affitto, e in Legge di Stabilità sono stati azzerati i contributi per il sostegno all’affitto.
“In Toscana- dicono i sindacati – gli sfratti sono aumentati del 15,5 per cento (oltre la media nazionale che è la 14,9). Nel 2015 gl isfratti nella varie province sono aumentati rispetto al 2014, Pisa al primo posto più 127,2 per cento, Livorno più 42,4 per cento, Grosseto più 23, Firenze più 17,1 per cento. Ogni 100 provvedimenti di sfratto emessi nel 2015, il 95per cento sono per morosità; 150 famiglie ogni mille hanno presentato domanda per avere un alloggio Erp. Nei prossimi 8 anni è prevista la costruzione di soli 1.283 nuovi alloggi. Aumentano gli stranieri che chiedono un alloggio Erp, ora sono il 40 per cento del totale e cresce anche il numero di famiglie di giovani con minori che chiedono un alloggio pubblico in generale – continuano i sindacalisti -, le famiglie in affitto in Toscana anche privato sono il 17 per cento”.