Toscana costiera, in commissioni le associazioni dell’agricoltura

4 febbraio 2016 | 18:03
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Toscana costiera, in commissioni le associazioni dell’agricoltura

“Il nostro obiettivo è predisporre e poi attuare il rilancio della costa. La Toscana viaggia a due velocità e la fascia costiera ha un maggior numero di problematiche. Esiste dunque un gap da ridurre. Per mettere a punto le nostre politiche vogliamo innanzitutto ascoltare le categorie sociali ed economiche, ribaltando la prassi secondo cui prima si facevano i piani e poi si coinvolgevano le categorie. Noi agiamo al contrario. Prima coinvolgiamo e poi sintetizziamo le politiche. Il piano regionale di sviluppo, per la prima volta, non verrà costruito per criteri di programmazione ma di progettazione. Per quanto riguarda la costa, dalle audizioni stanno arrivando indicazioni utili ed importanti”. Così si è espresso il presidente della commissione Toscana costiera, Antonio Mazzeo, Pd, nel corso dell’audizione che la commissione istituzionale ha svolto oggi con le cooperative e le organizzazioni agricole toscane.

“Il rilancio passa anche da un sistema infrastrutturale al passo con i tempi”, ha sottolineato Mazzeo. “Se è vero quello che dice l’Irpet, ossia che per recuperare il gap occorrono almeno ventimila posti di lavoro, è vero anche che bisogna realizzare bene il nostro progetto”.
Il sistema infrastrutturale, intendendo con questo termine non solo i collegamenti stradali, ma anche la messa in rete degli aeroporti minori con quello di Pisa ed i vari scali marittimi con il porto di Livorno – secondo quanto è emerso nel corso dell’audizione – è tra i principali punti che possono implementare lo sviluppo della Toscana occidentale. Infrastrutture efficaci, oltre a ridurre l’isolamento dei territori, possono favorire il turismo – è stato detto – e tutte le attività produttive, sia a livello agricolo che manifatturiero ed industriale. Per quanto riguarda il comparto agricolo, inoltre, possono risultare utili programmi specifici molti dei quali già trovano attuazione nelle politiche regionali.
Con quelli di Confagricoltura e Cia Toscana, in audizione, hanno parlato i rappresentanti di Legacoop e Confcooperative. Tra le osservazioni, il fatto che, con il ridimensionamento delle Province, è venuto a mancare un riferimento importante per operatori ed imprenditori. Nel dibattito sono intervenuti diversi consiglieri regionali. Leonardo Marras, capogruppo Pd, ha tra l’altro sottolineato che “occorre costruire assieme non solo i progetti per il rilancio economico, ma anche un nuovo modello per i rapporti tra la Regione ed i territori”. Mentre Roberto Salvini, Lega Nord, ha evidenziato l’importanza dei “progetti territoriali” e la necessità di “mettere in rete” e “raccordare le categorie”.
Anche Andrea Pieroni, Pd, ha dato risalto all’importanza di individuare un nuovo livello di interlocuzione tra Regione e realtà locali, sottolineando al contempo la necessità di “favorire l’imprenditoria agricola”, anche “con progetti specifici” e con “migliori infrastrutture” perché “dall’agricoltura può derivare un nuovo modello di sviluppo”. Ma Tommaso Fattori, Sì, ha affermato che “purtroppo si è destrutturato il sistema esistente senza prevedere un nuovo modello organizzativo nei rapporti con le realtà locali” mentre sulle infrastrutture ha aggiunto che “tutto serve meno che la cementificazione della costa”.
In merito alle infrastrutture Enrico Cantone, M5s, ha sostenuto che “costruire una superstrada che taglia in due la Maremma vorrebbe dire distruggere quelle caratteristiche che rendono unica la Toscana”, mettendo in guardia sul “come si intende migliorare le infrastrutture”. E Gianni Anselmi, Pd, ha concluso il dibattito evidenziando che “il tema istituzionale e quello infrastrutturale rappresentano un punto fondamentale di questo dibattito” richiamando tuttavia alla necessità di trovare “le giuste sintesi”, anche perché “ruralità e manifattura, come accade a Piombino, possono entrambi convivere in uno stesso territorio”.