
L’ultimo caso di meningococco C questa notte all’ospedale di Pistoia, con il ricovero di una persona di 24 anni che pare in discrete condizioni. Così l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi, questa mattina (17 febbraio), ha aperto la comunicazione al Consiglio regionale sulla meningite in Toscana.
“I numeri non sono da epidemia – ha rassicurato Saccardi – ma abbiamo deciso di partire con una campagna vaccinale a protezione della popolazione. Dal Ministero abbiamo ricevuto attenzione sotto il profilo epidemiologico per la costituzione di un gruppo di lavoro tra Regione Toscana, Istituto superiore di sanità e ministero, per monitorare in modo costante e permanente il fenomeno e capirne cause e modalità di diffusione”. Sostegno come ha riferito Saccardi anche per il “reperimento dei vaccini”, “negli anni precedenti abbiamo consumato 30mila dosi, nel 2015 ne abbiamo comprate 400 mila”. “Abbiamo stanziato – ha aggiunto – le risorse per acquistare altre 300mila dosi di vaccino e per giungere complessivamente ad una copertura di un milione e mezzo di persone con una diffusione capillare”.
L’assessore ha ricordato che l’obbiettivo della Regione Toscana è quello di “raggiungere il milione e mezzo di vaccinati contro il meningococco”.
Saccardi ha parlato della delibera di giunta approvata ieri con la quale “si allarga il piano per le vaccinazioni con dosi di siero gratuite per gli over 45 nell’area vasta centro”, si “riduce il ticket sempre per gli over 45 (da 58 a 45 euro) in tutte le aziende sanitarie”. Inoltre, “si allarga – ha detto Saccardi – l’attività di indagine epidemiologica con un gruppo di lavoro al Meyer e uno a Careggi, e si stanziano 15 milioni di euro per l’acquisto di vaccini”.
Saccardi ha parlato di un “programma di incontri con la medicina generale per rendere la vaccinazione più accessibile a tutti”. “Ricordo che la campagna vaccinale è aperta dal 2015 e che quindi c’era il tempo di potersi vaccinare in tempi non di emergenza, ma di prevenzione”. “L’Asl di Firenze – ha aggiunto l’assessore – normalmente riceve 300 prenotazioni, adesso, qualche giorno fa, ne hanno 4mila 500”.
L’intento, secondo l’assessore, è quello di “lavorare sulla fascia 11-20 anni” perché “riteniamo sia quella sulla quale investire, per combattere il fenomeno dei portatori sani”. Saccardi ha poi parlato dell’adesione dei pediatri alla campagna vaccinale per oltre il 95 per cento e del via libera agli studi epidemiologici sia sui malati che sui portatori sani: “abbiamo iniziato – ha detto l’assessore regionale – a fare i tamponi faringei”.
“La particolarità della Toscana – ha chiuso Saccardi – sta anche nella capacità di diagnosi di questo batterio. Il Meyer ha uno dei laboratori più raffinati in assoluto, forse l’unico in Italia che con questo sistema riesce ad identificare il batterio, in altre parti forse c’è anche la difficoltà nell’identificarlo. È come se si pagasse la capacità del nostro sistema di indagare, questo però ci ha consentito di poter intervenire rapidamente per evitare che il batterio si diffondesse eccessivamente”.
Meningite: Saccardi a Lega,nessuna correlazione con profughi.
“Non ci sono casi di persone infettate con l’emergenza profughi – a poi detto rispondendo a una interrogazione della Lega Nord – e non ci sono motivi per pensare che dall’ondata di profughi ci sia diffusione del meningococco. Ad oggi da oltremare non è arrivato nessun profugo ammalato. La problematica è qui”. Per questo, ha concluso Saccardi, “è irresponsabile demonizzare certe categorie di persone e non si deve diffondere voci di questo genere senza un supporto scientifico. Se avessimo anche solo un sospetto di una cosa del genere ci muoveremmo immediatamente a tutela di tutti”.
Il dibattito in Consiglio
“È difficile analizzare la situazione serenamente, senza eccedere in allarmismi, e sarebbe facile fare polemica”. Queste le parole di Giovanni Donzelli (FdI), intervenuto dopo la comunicazione dell’assessore Stefania Saccardi in merito alla meningite in Toscana. “Di sicuro era un evento imprevedibile e la Giunta ha cercato di porre rimedio – ha proseguito – ma di sicuro qualcosa in queste ultime settimane non ha funzionato dal punto di vista organizzativo. C’è stato un ingorgo, i tempi di attesa per la vaccinazione sono eccessivi. Il mio appello è di calibrare le risorse impiegandole non solo per gli acquisti dei vaccini, ma anche per migliorare l’organizzazione”.
Jacopo Alberti (Lega nord) si è detto “preoccupato per l’impennata dei casi che si è registrata negli ultimi anni”, e ha chiesto che sia formato un comitato scientifico che studi i motivi per cui si è registrato un incremento della malattia e fornisca soluzioni adeguate.
Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra) ha spiegato che esistono già studi a proposito, che dimostrano come il meningococco si presenti in Europa con tanti piccoli focolai endemici che non hanno spiegazione. Secondo Sarti l’aumento dei casi denunciati in Toscana “è probabilmente dovuto anche all’utilizzo di un test diagnostico migliore, che è tre volte più preciso di quello impiegato altrove e che dunque identifica molti più casi”. “La campagna di vaccinazione lanciata è stata corretta – ha aggiunto –. Probabilmente lo è stata meno la comunicazione, e alla fine si sono ingenerati allarmismi”.
“Non si può gettare la colpa sui media – ha invece replicato Stefano Mugnai (Forza Italia) –. I numeri lo dimostrano, forse anzi sarebbe stato bene che l’attenzione mediatica sulla meningite fosse stata più alta prima”. Per Mugnai “la determinazione della Giunta nell’affrontare il problema non è stata negli ultimi mesi così forte, come lo è diventata negli ultimi giorni” ed “è comprensibile il timore dei cittadini che chiamano e scoprono che per vaccinarsi occorre aspettare due mesi”.
Secondo Andrea Quartini (M5S) “siamo davanti a un’operazione di medicina difensiva collettiva”, visto che “non ci sarebbero, sul piano scientifico, indicazioni per una vaccinazione di massa, dato che non esistono casi di contagio diretto e dunque focolai epidemici”. Per il consigliere, comunque, sarebbe opportuno a questo punto “che il vaccino fosse fornito gratuitamente a tutti”, perché la prevenzione paga di per sé, dal momento che permette di risparmiare moltissimo sulle cure sanitarie.
Serena Spinelli (Pd) ha ricordato che il calendario delle vaccinazioni previsto in Toscana è uno fra i più ampi esistenti, che “ci troviamo davanti a uno sforzo straordinario, dovuto a un momento di difficoltà che si cerca di affrontare al meglio delle nostre possibilità” e che “è necessario evitare atteggiamenti che ingenerino panico”.
Al termine del dibattito, la replica dell’assessore Stefania Saccardi. “Stiamo effettuando delle gare e facendo di tutto per strappare i prezzi migliori per i vaccini – ha detto l’assessore – perché abbiamo una responsabilità di bilancio”. L’assessore ha poi smentito che le aziende farmaceutiche guadagnino su queste campagne. “Guadagnerebbero molto di più nelle cure – ha spiegato –. Gli studi dicono che un euro speso in vaccino comporta 24 euro di risparmio di spesa sanitaria”. Tuttavia, per quanto riguarda la fornitura del vaccino gratis in tutto il territorio, Saccardi ha ricordato che “dobbiamo rendere conto dell’appropriatezza della spesa, anche alla Corte dei Conti. E dato che non c’è certezza che sopra i 45 anni il vaccino sia sempre efficace, abbiamo deciso di far pagare un ticket. Le risorse a disposizione sono quelle, se le impieghiamo qui vanno tolte da altri capitoli”. Secondo l’assessore il sistema sta rispondendo bene davanti a una situazione anomala, in cui siamo passati da 30 mila a 400 mila richieste di vaccinazione. “Se la gente avesse risposto subito, quando è stata avviata la campagna di vaccinazione, invece di muoversi solo nelle ultime settimane – ha concluso – non si sarebbe verificato alcun problema organizzativo”.