
“Istituzionalizzare i rapporti internazionali, per dare stabilità alle relazioni che il Consiglio regionale instaurerà con altre istituzioni, istituti culturali, fondazioni”. Questa l’idea lanciata dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi (20 febbraio). Nelle intenzioni del presidente una vera e propria “legge organica, che ricalca la normativa dei gemellaggi nei Comuni, per stringere rapporti e collaborazioni”. “Sento – ha detto Giani – una grande spinta in questo senso che va di pari passo a quella che i Comuni impostano con i loro patti di amicizia, ovvero una politica che nasce molto dal territorio. L’incontro con la Duma di Mosca che avverrà il 9, 10 e 11 marzo prossimo, sarà un primo e concreto esempio. È un’esigenza molto avvertita e che ho avuto modo di constatare lo scorso ottobre quando mi sono recato a Mosca per una conferenza su Dante”.
Il presidente ha quindi spiegato la ratio delle intese che si potranno realizzare, nel rispetto delle diverse competenze istituzionali: “Saranno dei legati di amicizia e collaborazione con al centro il ruolo del parlamento dei cittadini toscani”. “Intendiamo – ha detto – favorire il processo di integrazione promuovendo il dialogo interculturale, lo scambio di esperienze, conoscenze e valori, il confronto costruttivo di opinioni e l’arricchimento reciproco, contribuendo così alla definizione della nostra identità”. Non a caso la modifica annunciata da Giani vede il Consiglio impegnato a “promuovere, attivare e sostenere rapporti con le altre assemblee elettive di enti territoriali, istituti universitari e centri di ricerca, fondazioni e istituti culturali, fondazioni e istituti a scopo sociale e commerciale, definiti ‘Legati di amicizia e collaborazione’. Sul “legame simbolico” per sviluppare strette collaborazioni in più campi, il presidente ha da tempo acceso i riflettori perché è proprio nei “legati che si è fondato il processo di integrazione europea”. Nel ricordare la nascita del gemellaggio (ideato in Europa attorno al 1950 come stipulazione ufficiale di un’unione fra due o più comunità per cooperare e collaborare in svariati settori e stabilire rapporti duraturi nel tempo), Giani ha rilevato quanto sia importante per “costruire dal basso quella grande famiglia europea che non è possibile costruire dall’alto”. “Sono mezzo di pacificazione e integrazione, di scambio e arricchimento reciproco”. E proprio sulla volontà di non limitarsi ad una “mera operazione formale” ma contribuire a “mettere in contatto realtà anche molto distanti geograficamente, eppure legate da unità di intenti e interessi”, il presidente ha voluto lanciare l’iniziativa dei “legati del Consiglio”. “Promuovendo il dialogo interculturale, lo scambio di esperienze, conoscenze e valori, il confronto costruttivo di opinioni e l’arricchimento reciproco, i cittadini toscani potranno inserirsi all’interno di sistemi relazionali di dimensione internazionale”. Il progetto punta quindi ad “offrire uno strumento per stabilire e mantenere legami con realtà diverse, attraverso la promozione di reti di amicizia, incoraggiando la partecipazione democratica e civica dei cittadini, creando le condizioni ideali a favorire l’impegno sociale, il dialogo interculturale e il volontariato”.