Pianificazione e controllo nei cantieri grandi opere, ok alla mozione

L’elevato rischio di incidenti e di infortuni alle maestranze impiegate nelle “grandi opere pubbliche” ha portato prima il consigliere Andrea Quartini (M5s) e poi la commissione sanità e politiche sociali, che ha riformulato l’atto, a presentare una mozione ad hoc, sulla ristrutturazione delle policy nella pianificazione e controllo del soccorso in tali cantieri, che l’aula di palazzo Panciatichi ha votato all’unanimità.
“In commissione abbiamo svolto un importante lavoro di squadra, ripercorrendo la storia dei cantieri e le attività per la costruzione delle autostrade nella nostra regione – ha sottolineato il presidente Stefano Scaramelli (Pd) – e siamo arrivati ad una mozione che declina l’organizzazione del sistema policy e soccorso alla giunta regionale”.
“La mozione è passata con modifiche e siamo soddisfatti di aver raggiunto un voto unanime su una questione così rilevante come la sicurezza nei cantieri”, ha commentato Andrea Quartini (M5s), che ha suggerito alla Giunta toscana di tener presente quanto è stato fatto per la Milano-Genova.
Storicamente l’esigenza di organizzare un sistema di gestione dell’emergenza sanitaria di tipo moderno nei cantieri di grandi opere risale agli anni novanta del secolo scorso. È del 1996 l’inizio dei lavori per l’alta velocità, con conseguente tavolo di lavoro per garantire un sistema di soccorso nei cantieri con gli stessi standard qualitativi del soccorso sanitario assicurato alla cittadinanza, sia per quanto riguarda i tempi di intervento che la professionalità.
Ma visto che i cantieri si trovavano in zone decentrate ed il sistema di viabilità dei cantieri mutava in continuazione, di conseguenza, il sistema 118 “classico” non era in grado di effettuare il soccorso, per mancanza di mezzi adeguati e di personale idoneo.
La soluzione fu allora trovata in un progetto sottoscritto dalla Regione Toscana e da Tav, che coinvolgeva l’azienda sanitaria di Firenze (competente per territorio), l’azienda ospedaliera di Careggi e la facoltà di medicina dell’università di Firenze. Il progetto prevedeva la presenza, all’interno dei cantieri, di un sistema di soccorso dedicato e di un piano di emergenza. Un sistema caratterizzato da una postazione di soccorso, da una centrale di ascolto, dalla presenza presso ogni postazione di un mezzo di soccorso idoneo agli interventi in condizioni critiche, da una rete di strutture che consentivano il costante collegamento radio-telefonico dei soggetti coinvolti nel soccorso; dalla predisposizione e aggiornamento dei protocolli di soccorso nei cantieri e di corsi di formazione rivolti alle maestranze e al personale sanitario. Questo sistema è stato esteso in diversi cantieri, con risultati più che soddisfacenti, ma col tempo sono emersi alcuni problemi, pensiamo in particolare all’assenza di omogeneità dei criteri e all’aspetto economico. Da qui la mozione con la quale il consiglio regionale impegna la giunta “ad affrontare quanto prima la questione mediante normativa specifica che contempli funzioni e responsabilità sia dei privati che della funzione pubblica del servizio emergenza urgenza”.