Fattori e Sarti (Sì): “Trivellazioni, la Regione informi sul referendum”

“Sentiamo il bisogno di reagire di fronte a questo silenzio assordante delle istituzioni e dei media, servizio pubblico in primis, sul referendum del 17 aprile contro le trivellazioni nei nostri mari. Si tratta di una scelta energetica obsoleta, che continua a puntare su fonti non rinnovabili quali il petrolio e il gas, nociva per l’ambiente e per il clima oltre che assolutamente insufficiente per risolvere la nostra dipendenza dall’estero”.
Dai consiglieri di Sì Toscana a sinistra, Tommaso Fattori e Maurizio Sarti arriva un fermo no alla ipotesi di nuove trivellazioni nei mari italiani. “Vale la pena – scrivono in una nota – rischiare disastri ambientali come quello avvenuto in Messico nel 2010, che all’interno di un bacino chiuso come il Mediterraneo vedrebbe effetti moltiplicati al cubo? Pensiamo sia sensato procurare innegabili danni all’ecosistema marino, mettere in crisi attività economiche come la pesca e il turismo, solo per supplire, come ammette lo stesso governo, a 7-8 settimane di consumi nazionali di petrolio e 6 mesi di gas? Sinceramente non si capisce a chi giovi questa scelta, dato che l’attività delle grandi compagnie petrolifere, che si avvalgono di franchigie e royalties tra le più basse al mondo, non procura al governo nessun aumento significativo degli introiti fiscali, e dato che non ci sono vere ricadute occupazionali”.
Nel mirino dei due esponenti di minoranza anche la scelta dell’esecutivo Renzi di non accorpare il voto referendario a quello per le amministrative, scelta che comporterà una spesa ulteriore di 300 milioni di denaro pubblico e la carenza di informazioni: “Siamo in attesa dell’esito di un ricorso pendente alla Corte Costituzionale per l’ammissione di altri due quesiti sulle trivellazioni. Se venissero accolti e il governo perseverasse nella sua strategia di boicottaggio, gli italiani dovrebbero essere chiamati alle urne ben quattro volte in un anno, considerando anche il referendum costituzionale. Non è certo il metodo giusto per favorire informazione e partecipazione. Contro i progetti di trivellazione e contro il boicottaggio, stanno prendendo posizione diversi presidenti di Regione delle più svariate appartenenze politiche, dal Pd alla Lega a Forza Italia. Perché in Toscana tutto tace? Ricordiamo tutti le tuonate contro le trivellazioni del presidente Rossi di qualche anno fa, di fronte ai progetti dell’allora Ministro Passera. Adesso il presidente, dopo l’accordo con Renzi, resta muto. Abbiamo presentato in consiglio una mozione che impegna la giunta ad attivare tutti i canali possibili per informare adeguatamente la cittadinanza sull’imminente appuntamento referendario. Chiediamo anche alla giunta di attivarsi nei confronti del governo per ottenere un ‘election day’ e di pronunciarsi contro nuove trivellazioni nei mari del nostro Paese, per preservare l’ecosistema e per fare seriamente la nostra parte nella lotta al cambiamento climatico, anche attraverso il potenziamento delle energie rinnovabili. Se lo stesso investimento fosse impiegato in questa direzione, avremmo una resa cento volte maggiore sia in termini di produzione energetica che di ricaduta occupazionale”.