Regione, nuove norme per il governo del territorio

8 marzo 2016 | 16:14
Share0
Regione, nuove norme per il governo del territorio

Snellire, alleggerire, semplificare, adeguarsi alla normativa nazionale. Sono queste le parole d’ordine della nuova legge che modificherà il governo del territorio della Toscana. La nuova riforma tocca il territorio rurale, passa per la rigenerazione urbana, agevola la realizzazione delle opere strategiche regionali, va incontro alle esigenze manifestate nel tempo da amministrazioni, cittadini, imprese.
Al di là della correzione di alcuni, piccoli, refusi, il testo predisposto dalla giunta, ed illustrato in commissione ambiente, guidata da Stefano Baccelli (Pd), introduce modifiche, in alcuni casi corpose.

Tra queste, per esempio, la restrizione delle ipotesi in cui si deve svolgere la conferenza di copianificazione. Non si farà per interventi su difesa idraulica e idrogeologica, per ampliamenti di opere pubbliche esistenti e per quelle esistenti nelle varianti ai piani strutturali che non contengano previsioni localizzative. Esclusi anche i piani di miglioramento delle aziende, laddove non siano previsti interventi di ristrutturazione urbanistica con perdita della destinazione d’uso agricola verso altre destinazioni. Resta in piedi, invece, per le previsioni urbanistiche che comportano consumo di nuovo suolo inedificato.
La nuova legge apporta chiarimenti sugli interventi realizzabili, con e senza programma aziendale, da imprenditori agricoli (Ia) e da quelli professionali (Iap). Sui manufatti per l’attività agricola amatoriale e per il ricovero di animali domestici, vengono consentiti anche annessi stabilmente ancorati al suolo, introducendo la possibilità di realizzare manufatti con permesso di costruire. Sul patrimonio edilizio esistente, non più utilizzato a fini agricoli, via libera ad interventi di ristrutturazione urbanistica, assoggettati al piano attuativo vista la rilevanza delle trasformazioni.
In ambito urbano, sono alleggeriti gli interventi di ristrutturazione urbanistica, non più obbligatoriamente assoggettati a piano attuativo solo quando non ricadano all’esterno del territorio urbanizzato.
Sul piano edilizio le modifiche riguardano l’adeguamento alla normativa statale chiarendo, per esempio, che allo scadere del termine triennale di ultimazione dei lavori, il permesso di costruire decade per la parte di lavori non ancora eseguita e che una eventuale proroga può essere richiesta solo anteriormente alla scadenza. Un periodo più lungo può essere concesso solo in caso di difficoltà tecnico-esecutive emerse successivamente all’inizio dei lavori. La nuova legge precisa poi che le piscine e gli impianti sportivi sono soggetti al rilascio del permesso di costruire, ancorché realizzati ad uso pertinenziale privato, nei casi in cui la loro realizzazione comporti trasformazione in via permanente di suolo inedificato e quindi incida sulle risorse essenziali del territorio.