
Hanno parlato di “colpo di mano” perché la modifica alla legge 30/2015 (Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale), presto in discussione in commissione ambiente del Consiglio, eliminerebbe di fatto i finanziamenti che fino ad oggi la Regione ha erogato in favore delle guardie ambientali volontarie (Gav). Nate 18 anni fa, sono impegnate nella lotta contro il bracconaggio, la pesca di frodo, l’abbandono dei rifiuti, la tutela degli animali di affezione e da reddito, del patrimonio agricolo e forestale, la prevenzione degli incendi boschivi e la protezione civile.
Per avere “tutele” e un “ripensamento” sulla proposta di legge, hanno chiesto un incontro alla commissione Ambiente, presieduta da Stefano Baccelli (Pd), e alcuni rappresentanti sono stati ascoltati nella seduta di oggi (9 marzo). “Il tema è assolutamente serio”, ha detto il presidente a margine dell’audizione. “Affronteremo le questioni che ci sono state sollevate perché c’è lo spazio politico per intervenire”.
Le modifiche che preoccupano le circa 500 Gav che lavorano sul territorio, sono riferite all’ipotesi di eliminazione del finanziamento regionale annuale. Circa 160mila euro per “spese vive”. “Non sono rimborsi – hanno fatto notare – ma risorse che vengono impiegate per divise, mezzi, carburante”. La proposta parrebbe ridefinire le competenze delle Gav, demandando a convenzioni con altri enti locali i finanziamenti che i volontari hanno definito “indispensabili all’attività di controllo del territorio”. “L’esperienza del volontariato di vigilanza ambientale non deve essere cancellato” hanno ribadito in commissione, ricordando peraltro che la maggior parte delle sanzioni elevate (nel 2015 circa 280mila euro) vengono erogate alla stessa Regione.