Azienda regionale per il diritto allo studio universitario: ok a bilancio previsionale

Disco verde dell’aula di palazzo Panciatichi al bilancio previsionale 2016 dell’azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Toscana. Il conto economico è stato approvato a maggioranza con il voto contrario delle opposizioni e segna un valore della produzione pari a 100 milioni e 915mila 500 euro così suddivisi: 33 milioni di ricavi delle vendite e delle prestazioni, 62 milioni e 475 mila di contributi in conto esercizio della Regione, 3milioni e 870mila da sterilizzazione, utilizzo contributi in conto capitale e un milione e 500mila da ricavi e proventi diversi. Il totale dei costi della produzione previsto per il 2016 ammonta a 100milioni e 400mila 500 euro per cui la gestione presenta un risultato positivo pari ad euro 515mila.
Tra i principali obiettivi per il triennio 2016/2018 si evidenziano l’incremento di posti alloggio avviato nella sede di Firenze nel 2014 e 2015, che andrà a sommarsi agli incrementi previsti per il 2016 nelle sedi di Firenze e Pisa; la razionalizzazione del servizio di presidio presso le residenze studentesche; l’intervento straordinario previsto sulla borsa servizi; la ridefinizione delle procedure per gli accertamenti sugli idonei alle borse di studio; il mantenimento della capacità produttiva registrata nelle mense a gestione diretta nel corso del 2015; la pubblicazione del bando di gara ed espletamento della procedura pubblica per l’affidamento della progettazione ed esecuzione dei lavori di ristrutturazione ed ampliamento della mensa Bandini di Siena. E poi ancora, i lavori per la realizzazione della nuova residenza San Cataldo a Pisa e della nuova residenza campus Viale Morgagni a Firenze, l’avvio del nuovo punto ristoro diretto “faculty” al polo universitario di Sesto Fiorentino. Tra i progetti anche la realizzazione di una prima sperimentazione della carta unica regionale per gli studenti universitari. Per il 2016 si prevede una spesa per il personale pari a 12milioni e 917mila euro con un decremento dell’1,54 per cento rispetto al 2015 ed il collocamento a riposo di 7 unità di personale. La delibera è accompagnata da alcune prescrizioni alla giunta regionale, affinché la stessa ne tenga conto in sede di approvazione del bilancio previsionale economico 2016/2018 dell’Azienda: l’Ardsu dovrà procedere ad un attento monitoraggio dell’effettivo numero delle borse erogate e del relativo costo sostenuto, al fine di poter verificare che l’erogazione dei contributi per borse sia coerente con il numero delle borse erogate effettivamente. In caso di riduzione del numero delle borse e di riduzione dei benefici erogati la Regione ridurrà i contributi per borse, preservando comunque l’equilibrio di bilancio che dovrà verificarsi in condizioni di riduzione dei costi totali di produzione per effetto dei minori benefici erogati e tendenzialmente alle stesse condizioni di efficienza prefigurate nel bilancio preventivo.
In sede di dichiarazione di voto, Roberto Salvini (Lega Nord) ha rilevato come l’ente sia in “gravissime difficoltà”, tanto da “mettere in discussione l’assegnazione delle borse di studio”. “La Regione – ha spiegato – non è in grado di reperire risorse. Si tagliano servizi ovunque, anche in settori strategici come è il diritto all’istruzione”, ha detto annunciando il voto contrario.
Per Irene Galletti (M5s) tre sono i punti critici su cui occorre riflettere: una “considerevole diminuzione nell’erogazione delle borse di studio”, il capitolo delle mense “soprattutto quelle a gestione indiretta e quindi Firenze e Pisa, con un calo di introiti, ma anche di qualità dei pasti” e le “spese straordinarie, anche quest’anno elevate, che dimostrano evidenti problemi gestionali”.
Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), ha stigmatizzato le difficoltà degli studenti a reperire alloggi, “saranno circa 2mila 500 quelli che non potranno avere una sistemazione”, ma anche la spinta “sempre più forte, verso una gestione indiretta dei servizi”. “È evidente – ha concluso – che il modello Dsu in Toscana si sta lentamente sgretolando”.
“Non vedo un’azienda in difficoltà economica”, ha rilevato Gianni Anselmi (Pd). “C’è invece una realtà che che tenta di stare in equilibrio e che chiede sostegno alla Regione”.