Portavoce dell’opposizione, lo statuto non cambia

15 marzo 2016 | 17:19
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Portavoce dell’opposizione, lo statuto non cambia

Il ‘portavoce dell’opposizione’, previsto dall’articolo 10 dello statuto della Regione Toscana, continuerà a chiamarsi così. Con trenta voti contrari e sei voti favorevoli, espressi per appello nominale, il Consiglio regionale ha bocciato la proposta del Movimento Cinque Stelle di cambiarlo con “portavoce della coalizione”. Nello statuto si precisa che il portavoce dell’opposizione “è espresso dai gruppi consiliari della coalizione di minoranza maggiormente rappresentativa”.

Il testo di modifica statutaria è stato presentato da Gabriele Bianchi (M5S), che ha posto all’aula questa domanda: “L’attuale portavoce dell’opposizione parla in nome di tutti i gruppi di minoranza?”. Se la risposta è “no”, a suo giudizio, per “chiarezza e amore di verità”, è necessario parlare di “portavoce della coalizione”. Bianchi ha ricordato che l’attuale portavoce nasce, infatti, da un documento ufficiale, siglato da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia. “C’è una coalizione – ha rilevato – che ha il suo portavoce”.
Un’argomentazione alla quale ha replicato Claudio Borghi (Lega Nord): “In tutto il mondo, quando è prevista, questa figura è assegnata al rappresentante del secondo partito, anche in sistemi non bipartitici – ha osservato – L’inserimento nello Statuto serve per dare una voce in più a chi è giunto secondo. Non siete stati voi. Avete preso meno voti di altri. Questo si chiama democrazia”.
“È una posizione che non capisco – ha aggiunto Giovanni Donzelli (FdI) – Una parte dell’opposizione non l’ha votato, ma è il portavoce di tutta l’opposizione. È un concetto alla base della democrazia”.
Secondo il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd), le riflessioni di Borghi sono “largamente condivisibili”. A suo giudizio, inoltre, sarebbe molto difficile trovare un’espressione alternativa, con la stessa valenza sul piano dei contenuti. “Parlare di ‘portavoce della coalizione’ non rende chiaro ciò a cui ci si riferisce – ha rilevato – L’attuale ‘portavoce dell’opposizione’ è perfettamente in linea con la previsione statutaria”. “Rimango basito da quanto sta accadendo, di fronte a tanti problemi da affrontare”, ha affermato Manuel Vescovi (Lega Nord), invitando i colleghi di M5S a “condividere di più le prerogative del portavoce dell’opposiziione, facendo squadra intorno a temi concreti”.
Secondo Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) la proposta di M5S vuole soltanto “fare chiarezza concettuale”, perché “non esiste una opposizione, esistono più opposizioni, con forti disomogeneità”. “Siamo di fronte ad un tentativo fallito – ha sottolineato Fattori – di costruire a tavolino un sistema bipolare, estraneo alla cultura del nostro paese”. “È un dibattito che si è già svolto”, ha rilevato Leonardo Marras (capogruppo Pd), ricordando che la figura del portavoce è stata introdotta insieme ad una legge elettorale maggioritaria a doppio turno. “È il modo migliore per garantire a questo sistema la possibilità di un’alternativa – ha aggiunto – È una conquista che dovrebbe essere difesa da tutti”.