Stop a intramoenia, Sì Toscana a Sinistra “sfida” Rossi

22 marzo 2016 | 16:22
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Stop a intramoenia, Sì Toscana a Sinistra “sfida” Rossi

“Rossi che si fa promotore di una legge di iniziativa popolare per l’abolizione dell’attività intramoenia nel servizio sanitario regionale è un Rossi pentito e diverso da quello che per molti anni, da assessore alla sanità, l’ha sostenuta convintamente insieme al suo partito. Ci sembra più una strizzata d’occhio a chi dovrebbe sostenerlo nella sua candidatura a segretario che una reale intenzione di incidere nella vita dei cittadini”. Lo affermano i consiglieri Sarti e Fattori di Si Toscana a Sinistra ce pproseguono: “Senza nemmeno l’imbarazzo di dover cambiare idea gli concediamo comunque il beneficio del dubbio e lo sfidiamo sul suo stesso terreno: abbiamo presentato in consiglio una mozione che impegna Rossi e la sua giunta a dotarsi, sin da subito, di norme che riducano drasticamente l’utilizzo della attività di libera professione in intramoenia nelle aziende sanitarie della nostra Regione, a cominciare da un blocco automatico nei settori dove ci siano lunghe liste di attesa. Succede già in Emilia Romagna, perché aspettare?”.

“L’attività intramuraria si è rivelata fonte di grande diseguaglianza, portando ad una discriminazione di trattamento tra chi può pagarsi visite specialistiche, prestazioni diagnostiche e interventi chirurgici in intramoenia con tempi di attesa brevissimi e cittadini che non potendoselo permettere devono sottostare a lunghissime liste di attesa. A causa delle sue interferenze nel canale istituzionale che riguarda l’organizzazione dei servizi, i tempi di attesa e la trasparenza delle prenotazioni, la libera professione è diventata anche un’area a rischio di grave corruzione in sanità. In Toscana incide complessivamente per il 10 per cento dell’attività, con i cittadini che pagano 130 milioni di euro per usufruirne”.
“Pensiamo allora ad organizzare il sistema in maniera tale da cancellarne il bisogno, cominciamo a rendere operativi i macchinari per più tempo, incentiviamo e rimpolpiamo il personale sanitario, diamo anche indicazioni chiare ai centri unici di prenotazione, i quali troppo spesso indicano agli utenti la libera professione come l’alternativa più comoda. Per la conclusione dell’iter di raccolta delle 500mila firme, della presentazione e dell’approvazione di una proposta di legge di iniziativa popolare ci vogliono mesi e mesi, per provvedimenti come questi basta una seduta di giunta”.