Case popolari, Rossi annuncia il giro di vite

30 marzo 2016 | 15:08
Share0
Case popolari, Rossi annuncia il giro di vite

Sulle case popolari arriva il giro di vite della Regione Toscana. Lo ha detto il presidente Enrico Rossi annunciando novità ispirate a criteri di giustizia ed efficienza. “La mia proposta, a cui l’assessore sta lavorando, è molto semplice – spiega Rossi -. La Regione si impegna a trovare i 90 milioni di euro, che si aggiungono ai 40 milioni già stanziati, che sono necessari per completare i cantieri già aperti in regione per la costruzione delle case popolari. Evitare questo blocco, date le ristrettezze di bilancio imposte dal governo, è già un miracolo. Si tratta di evitare che i lavori restino a metà, che le imprese mettano a casa gli operai e che siano sottratti migliaia di appartamenti nuovi a chi ne ha bisogno”.

Cambiamenti ci saranno anche sugli enti che gestiscono i beni. “Il patrimonio edilizio pubblico, che in Toscana si aggira intorno a 50 mila appartamenti, non ha senso che sia gestito da undici aziende con un direttore e un presidente per ciascuna e tutti i costi che da questo derivano – sottolinea Rossi -. Io penso che sarebbe cosa giusta tagliare le spese gestionali e gestire magari con un’unica società tutto il patrimonio. Sono certo che questo consentirebbe di risparmiare molti soldi che potrebbero essere più proficuamente investiti. Ciò non significa che a livello regionale debba esserci un unico livello istituzionale, giacché i cosiddetti Lode, livelli ottimali di esercizio, possono restare quelli che sono per garantire il ruolo dei territori e dei comuni nella programmazione degli interventi. Il problema della manutenzione del patrimonio è cruciale per evitare che migliaia di appartamenti restino vuoti perché sono in condizioni di degrado. Credo che nessun cittadino potrebbe capire come sia possibile che il patrimonio pubblico non possa essere mantenuto dagli introiti derivanti dagli affitti. Bisogna avere coraggio e mettere affitti più equi agli inquilini in modo da consentire di avere risorse sufficienti per una regolare e programmata attività di manutenzione. La sproporzione di spesa tra chi, con lo stesso reddito, vive in affitto presso un privato e chi vive in una casa popolare è così grande che correggerla è ormai prima di tutto una misura di giustizia. Il ministro Del Rio – ha detto Rossi – ha annunciato un piano di investimenti per le case popolari. Ci spero e l’attendo con fiducia. Il mio sogno sarebbe di utilizzare questi fondi per interventi di rigenerazione urbana e non consumare nuovo terreno agricolo, come prevede anche la nostra legge di governo del territorio. Se in Toscana faremo presto la nostra riforma potremo davvero essere pronti per compiere il nostro dovere a favore dei cittadini tutti e della parte più debole e bisognosa della popolazione. Questo io sottopongo alla discussione, scusandomi, se non ho fornito dati precisi, che nei prossimi giorni potranno essere messi a disposizione di tutti”.
L’annuncio scatena subito la reazione negativa del sindacato Sunia. “Le dichiarazioni di oggi su Facebook dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi riguardo il futuro delle case popolari non ci convincono affatto, anzi ci preoccupano perché rilevano demagogia e grave sottovalutazione della questione abitativa”. Così Simone Porzio (sindacato inquilini Sunia Toscana) replica al presidente della Regione Toscana. “Un recentissimo rapporto di Nomisma, sul disagio abitativo, commissionato da Federcasa, conferma dei dati che da anni il Sunia denuncia alla politica. Le famiglie che in Italia confidavano in una casa popolare nel 2008 erano 670.000. Nel 2015 sono oltre 1.700.000. In Toscana sono oltre 35000. La drammaticità di queste cifre sono state anche recentemente confermate da un rapporto sulla condizione abitativa commissionato proprio dalla giunta Rossi. Ma questi dati nessuno sembra averli analizzati, traducendoli in risposte efficaci. La migliore risposta al disagio abitativo che attraversano migliaia di famiglie toscane e non, sta nel prevedere investimenti costanti per la costruzione di nuove case popolari in affitto, ottimizzando il patrimonio esistente. Per ottenere questo ci vogliono risorse. Concordo con Rossi riguardo il fatto che da decenni i governi nazionali non hanno finanziato alcun intervento in tal senso e che quest’anno il fondo statale per il sostegno all’affitto è stato azzerato, ma scagli la prima pietra chi è senza peccato”. “In queste settimane – prosegue Porzio – è pervenuta nelle casse regionali una prima parte del finanziamento di 25 milioni di euro previsto dal governo per la ristrutturazione urgente delle oltre 1600 case popolari toscane che da anni sono rimaste sfitte per mancanza di risorse, ma anche questa volta milioni di euro rimangono imbrigliati, come altri destinati al settore (fondo morosità incolpevole), nella palude del bilancio regionale e non è vero che è colpa solo dei limiti del patto di stabilità, ma di una precisa, reiterata, volontà politica regionale di relegare in second’ordine l’utilizzo di queste. E le case rimangono sfitte in preda alle occupazioni abusive con buona pace dei cittadini sfrattati che hanno fatto i bandi. Questa grave sottovalutazione del disagio abitativo è ulteriormente confermata dalla scelta della prima giunta Rossi di dirottare e ad oggi non restituire oltre 170 milioni di euro destinati alle case popolari per sanare i buchi di bilancio del trasporto pubblico locale. La verità è che dare una risposta strutturale al disagio abitativo in Toscana, alle migliaia di famiglie sotto sfratto perché hanno perso il lavoro è considerato marginale, una questione da assistenti sociali. Presidente Rossi, scrivere su Facebook che gestire con una unica azienda le case popolari, aumentare gli affitti agli inquilini e che la colpa è sempre di qualcun altro le garantirà senz’altro qualche distratto ‘mi piace’, ma non contribuirà in alcun modo alla risoluzione della questione. Siamo talmente preoccupati di questa sottovalutazione, ma disponibili a confrontarci con proposte concrete, e non a caso il prossimo 16 aprile i sindacati inquilini della Toscana e i sindacati dei lavoratori hanno organizzato una assemblea di mobilitazione unitaria degli inquilini della Toscana a difesa del futuro delle case popolari”.