Petizione per il referendum contro l’Italicum

31 marzo 2016 | 11:34
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Petizione per il referendum contro l’Italicum

Dal 9 aprile prende avvio la raccolta firme – da raccogliersi nei tre mesi successivi – per l’indizione dei referendum per l’abrogazione delle “parti più gravemente incostituzionali”, sostengono i promotori, della legge elettorale “Italicum”. “Un abnorme premio di maggioranza, capilista bloccati e quindi scelti dalle segreterie dei partiti annullando in buona parte il valore delle preferenze – spiegano i promotori del coordinamento toscano per la democrazia costituzionale -: ciò porterebbe un solo partito – magari con poco più del 20% dei consensi, ad avere il 55% dei seggi alla Camera, e non solo quindi ottenere una fiducia parlamentare immediata ma eleggere in perfetta autonomia gli organi di garanzia quali il Presidente della Repubblica, buona parte dei membri della Corte Costituzionale (quindi il venir meno dell’equilibrio dei poteri), avere da solo i numeri per compiere ulteriori modifiche costituzionali”.

“Insomma – si sostiene – uno stravolgimento della rappresentanza e rappresentatività del parlamento, dell’uguaglianza del voto dei cittadini. e una sostanziale riproposizione di quegli aspetti già bocciati dalla Corte Costituzionale in merito al cosiddetto Porcellum. Tutto ciò, se si pensa al combinato disposto con le modifiche costituzionali in via di approvazione, ha portato molti (compresi insigni costituzionalisti) a temere l’irreversibilità di una deriva accentratrice e autoritaria, che andrebbe ben al di là delle stesse esigenze di stabilità strumentalmente invocate per giustificare quella che invece appare un mero progetto antidemocratico. Per questo dal 9 aprile inizieremo la raccolta firme per i referendum contro la legge elettorale vigente, essendo presenti con banchetti per la raccolta e presso le segreterie dei Comuni, al fine di poter dare la parola ai cittadini contro questo attacco senza precedenti alla democrazia. Senza dimenticare che, come Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (con apposito comitato) avvieremo la raccolta firme anche per il referendum contro le modifiche costituzionali, in questo caso in all’indomani della – infausta e certo non augurabile – approvazione definitiva delle modifiche medesime”.