Consiglio delle autonomie locali, resta l’indennità per il presidente

20 aprile 2016 | 11:26
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Consiglio delle autonomie locali, resta l’indennità per il presidente

Con trentacinque voti contrari e sei favorevoli, il Consiglio regionale ha respinto una proposta di legge del gruppo M5S per abolire l’indennità di carica per il presidente del Consiglio delle Autonomie locali (CdAl), che riceverebbe, in tal modo, il solo gettone di presenza come gli altri componenti. E’ stato il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) ad illustrare il testo, sottolineando che il Consiglio delle Autonomie è un organo di rappresentanza del sistema delle autonomie locali previsto dalla Costituzione e dallo Statuto della Regione Toscana.

Il presidente ha inoltre ricordato il parere espresso dal Collegio di garanzia statutaria nel 2011, che ha sancito la compatibilità tra tale indennità di carica e la retribuzione di sindaco. “Il presidente del Cda percepisce 1.685 euro lordi, 1.345 netti – ha rilevato Bugliani – mentre il gettone di presenza dei componenti è di euro 83,66 lordi, netti euro 63”.
“Ancora una volta si alzano muri contro tutte le nostre proposte di legge rivolte al controllo degli sprechi, che è la razionalizzazione vera delle spese della Regione”, ha dichiarato Enrico Cantone (M5S), osservando che l’organismo si riunisce solo quattro e cinque volte l’anno. “E’ una questione mal posta e del tutto inutile – ha affermato Claudio Borghi (Ln) – La distinzione da fare è fra ente che non serve ed ente che serve. Nel primo caso l’ente va abolito, con ottimi risparmi. Nel secondo caso gli stipendi sono sacri, perché il lavoro va pagato, nel pubblico e nel privato”. “E’ una delle tante iniziative seriali di abrogazione di indennità, sulle quali in futuro ci limiteremo al voto contrario senza esprimere valutazioni – ha osservato il capogruppo Pd Leonardo Marras – Questa assemblea ha appena approvato una risoluzione sulla necessità di una riforma del Consiglio delle Autonomie. Dobbiamo porci il problema della sua effettiva funzione all’interno del procedimento legislativo e di formazione di piani e programmi regionali, non della indennità del suo presidente”.