
Sciopero generale del pubblico impiego domani per l’intera giornata. La Toscana si ferma con corteo a Firenze; l’agitazione riguarderà oltre centomila dipendenti: sul piatto il rinnovo del contratto (bloccato da 6 anni), un piano di assunzioni a livello toscano, il rafforzamento del confronto con la Regione sulla riforma del sistema sociosanitario regionale e la costituzione di un tavolo sulle riforme istituzionali per scongiurare pesanti ricadute occupazionali.
“Oggi è il tempo della svolta. E’ il tempo di invertire la politica di disinvestimento e tornare a fare dei servizi pubblici la leva ed il motore dello sviluppo, di rinsaldare il patto di solidarietà su cui si è retto il Paese dal dopoguerra ad oggi, c’è l’esigenza di un sistema di tassazione generale che garantisca equità e universalità di accesso ai servizi pubblici. E’ il tempo di costruire uno Stato più eguale, dove i servizi pubblici tornino ad essere diritti di cittadinanza”, dice Alice D’Ercole della segreteria Fp. In piazza ci sarà anche Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil: “Come Cgil tutta saremo presenti domani in piazza per dare forza ai lavoratori del pubblico impiego: ognuno di noi deve pensare che dietro ai nostri bisogni individuali, dall’avere un certificato di residenza al bisogno di cure sanitarie, ci sono i lavoratori pubblici. Diciamo di farla finita a chi vuole dividere i lavoratori pubblici da quelli privati, serve piuttosto una riforma vera del pubblico impiego per riavvicinare i cittadini ai servizi”.
“Nel 2016 sono 6 anni che i contratti nella pubblica amministrazione non vengono rinnovati, con un effetto perverso sulla perdita del potere d’acquisto per i lavoratori del Pubblico impiego e per le loro famiglie. Questo accade nonostante una sentenza chiara della Corte Costituzionale che stabilisce come il rinnovo del Contratto sia un diritto per i lavoratori e un dovere per il Governo della Repubblica. Siamo convinti che il Paese sia profondamente cambiato il questi anni e che i lavoratori, ma soprattutto i cittadini, meritino una Pubblica Amministrazione innovativa e capace di coinvolgere i propri dipendenti in un percorso partecipativo alla riforma della Pa che ad oggi è totalmente assente”. Con queste parole il segretario generale della Uil Fpl Toscana, Mario Renzi, e il segretario della Uil Pa, Enzo Feliciani, illustrano le ragioni che hanno portato a proclamare lo sciopero generale in Toscana.
“Viceversa il Governo ha messo in campo un processo schizofrenico in questi anni – continuano Renzi e Feliciani – che procede solo su una azione di rilegificazione dei rapporti di lavoro, di annullamento della contrattazione e degli spazi di partecipazione dei lavoratori e dei corpi intermedi sociali, contraddicendo l’accordo quadro europeo ‘sulla informazione e consultazione dei funzionari pubblici e dei dipendenti delle amministrazioni dei governi centrali’ sottoscritto il mese scorso tra la delegazione sindacale europea e i datori di lavoro delle amministrazioni pubbliche europee che fornisce indicazioni importanti agli Stati valorizzando il dialogo sociale quale strumento di corretta gestione del cambiamento organizzativo e dello sviluppo di servizi pubblici di qualità”.
“Cgil, Cisl e Uil hanno dimostrato che essere capaci di cogliere la portata delle sfide innovative con la sottoscrizione, frutto anche della proposta unitaria avanzata dal sindacato confederale, dell’accordo sulla riduzione dei comparti e rilanciando anche questa sfida alle controparti private che erogano servizi pubblici e presentando linee guida per i rinnovi contrattuali – aggiungono Renzi e Feliciani – Oggi, dopo la sigla di questo importante accordo, crediamo che non ci siano più alibi per non riaprire la stagione dei rinnovi contrattuali, stanziando le adeguate risorse per un contratto dignitoso del pubblico impiego”.
“A fronte di un clima strumentale che a livello mediatico stigmatizza solamente i casi di malcostume di poche unità di personale, dimenticando o volendo oscurare l’abnegazione e lo spirito di servizio dei milioni di lavoratori che operano nei servizi pubblici, facendo fronte alle carenze di organico, ai bisogni in aumento della collettività, a rispondere con una spesso forte flessibilità di orario ed organizzativa e uno spirito di servizio di grande responsabilità verso le tante domande che in ogni settore sono avanzate dai cittadini – concludono i segretari generali Uil Fpl e Uil Pa della Toscana – Per tutto quanto sopra, abbiamo indetto lo sciopero regionale del 3 maggio che interesserà tutti i comparti della pubblica amministrazione, della Sanità, degli enti locali e dei servizi pubblici. La manifestazione si terrà domani a Firenze con un corteo che partirà alle 9,30 da Piazza Indipendenza per raggiungere Piazza Santissima Annunziata dove si terranno gli interventi dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e dei lavoratori dei diversi comparti”.
“Sei anni e mezzo di blocco del contratto nazionale, per cui 3,2 milioni di lavoratori in Italia di cui oltre 100 mila in Toscana si vedono negato un diritto fondamentale. E’ per questo che domani i lavoratori pubblici toscani sciopereranno e manifesteranno a Firenze”.
Così il segretario generale della Funzione Pubblica Cisl della Toscana, Marco Bucci, interviene sullo sciopero di domani.
“Senza questi servizi – dice Bucci – il Paese va a rotoli e le comunità vengono abbandonate. Assistiamo a una tattica scorretta e irresponsabile da parte del Governo: quella di giocare a fare i sordi e ad alterare spocchiosamente lo stato delle cose. Si delegittima a fronte di alcuni casi limitati tutto il pubblico impiego e a cascata si produce lo stesso danno anche sugli altri 500 mila lavoratori dei servizi privati”.
“Il rinnovo dei contratti nazionali dopo sei anni e mezzo – conclude il Segretario Fp-Cisl – è un dovere dello Stato. Non solo, è uno strumento di riconoscimento del giusto salario, ma anche opportunità di rilancio dell’economia”.