
Si svolgerà a Firenze, domani (10 maggio), la giornata finale del progetto A scuola di legalità, promosso dallo Spi Cgil Toscana e dagli Spi Cgil locali. L’iniziativa ha coinvolto 11 istituti in 7 province e durante questi mesi ha portato nelle classi magistrati, giornalisti, forze dell’ordine e sindacalisti per parlare dei fenomeni malavitosi presenti nella nostra regione. I circa 200 studenti coinvolti (tra i 12 e i 18 anni d’età) sono stati stimolati a realizzare anche alcuni lavori dedicati all’educazione alla legalità, che saranno presentati domani (10 maggio).
Appuntamento dalle 9,30 alle 12,30 all’auditorium Stensen con tutti gli studenti coinvolti e i loro docenti. Alle scuole che hanno partecipato al progetto sarà consegnato un assegno per acquistare materiale didattico (“un piccolo segnale d’attenzione – spiega lo Spi Cgil Toscana – che vogliamo dare al mondo della scuola e della cultura, per troppo tempo non tenuto nella debita considerazione dai nostri Governi”).
I temi trattati nei lavori dei ragazzi: la libertà, il valore del lavoro, la tutela dell’ambiente, il bullismo (questione affrontata nelle classi medie inferiori) come modo di comportamento arrogante e prevaricante che somiglia tremendamente al comportamento mafioso, l’infiltrazione mafiosa nel circuito alimentare (questione affrontata da un istituto per l’Agricoltura), la filiera corta nell’alimentare. Varie le forme espressive adottate: performance teatrali, video con musiche, slides, opuscoli informativi. “Questo nostro progetto – spiega Spi Cgil – è un primo tentativo che sarà sviluppato sul territorio, vogliamo che si riesca a sedimentare una coscienza sui temi della legalità e della memoria. Temi su cui lavoriamo da anni con i giovani della nostra regione. I nostri attivisti partecipano ogni anni a Corleone ai campi della legalità, fianco a fianco con i giovani e con la Cooperativa ‘Lavoro e non solo’, che svolge la sua attività su terreni confiscati alla mafia. C’è un rapporto molto stretto con le giovani generazioni, siamo convinti che solo dai giovani possa venire quella spinta che faccia dell’Italia un ‘paese normale’, dove un giovane possa guardare al futuro con fiducia ed ambire ad un lavoro, non per le conoscenze o per i favori che può ricevere, quanto piuttosto per la sua bravura e per le sue capacità”. Tra le scuole coinvolte ce n’è una in provincia di Lucca: si tratta della scuola media Rosso di San Secondo di Capezzano Pianore.