
Non solo apprezzamento per i risultati conseguiti nel 2015, ma anche un impegno a sostenere ogni iniziativa che valorizzi il ruolo del Difensore civico regionale, a salvaguardia dei diritti dei cittadini nei confronti delle pubbliche amministrazioni e degli enti che gestiscono servizi pubblici. E’ questo il senso della proposta di risoluzione licenziata a maggioranza dall’aula di palazzo Panciatichi, dopo aver fatto il punto sulla attività svolta lo scorso anno.
“Complimenti al difensore civico Lucia Franchini e ai funzionari della struttura per la relazione approfondita – ha esordito il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani – Ci sono molti stimoli per avvicinare di più i cittadini e proporrei un convegno sui ‘poteri di prospettiva del difensore’, per passare dalla fase di garante dei reclami a quella di solutore dei problemi”. Evidenziando il ruolo del Difensore, quale istituzione di tutela non giurisdizionale dei diritti fondamentali dei cittadini, guardando alla via conciliativa, il presidente della prima commissione Giacomo Bugliani ha presentato in sintesi l’attività svolta. 1912 le pratiche aperte nel corso dell’anno, delle quali 228 nell’area istituzionale. Un numero rilevante (nel 2014 erano 125), costituito in gran parte da consiglieri comunali di opposizione che faticano a vedere riconosciuto il proprio ruolo nel consiglio cittadino. Tra i punti critici: la presenza sul territorio, il rapporto con le associazioni dei consumatori, la scarsa conoscenza delle sue funzioni nella fasce più svantaggiate della popolazione, l’invito al consiglio regionale ad intervenire sulla legge regionale sul bollo auto, dopo la sentenza 228/2012 della Corte costituzionale sul non pagamento in caso di fermo amministrativo del veicolo. “Ho già predisposto una proposta di legge in questo senso – ha precisato il presidente Bugliani – La pronuncia della Corte costituzionale la rende di fatto necessaria”. Nella proposta di risoluzione approvata dall’aula, oltre all’impegno di valutare intese con l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) e con gli enti locali per rafforzare la presenza diretta o indiretta della difesa civica sul territorio regionale, si ribadisce la piena autonomia della struttura nella gestione dell’attività, con adeguate risorse economiche, sociali, strumentali e valorizzando le professionalità esistenti, nella prospettiva di una rivisitazione legislativa e regolamentare per unificare le figure di tutela. A favore della proposta di risoluzione si è espresso Marco Casucci, esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto e per tutte le iniziative del difensore a salvaguardia dei cittadini. “Soddisfazione anche per la prospettiva di unificare le figure di tutela: difensore civico, garante dei detenuti e garante dei minori”. “Ci auguriamo che l’impegno preso dal presidente della commissione venga rispettato – ha affermato Enrico Cantone – e auspichiamo inoltre che il raggruppamento delle figure di tutela in una struttura unica non si traduca in riduzione di strumenti e funzionalità”. Annunciando il voto favorevole del proprio gruppo, Tommaso Fattori si è soffermato sull’importante ruolo svolto e sulla funzione del difensore civico, esprimendo “perplessità sulla fusione delle tre figure”.