Ente terre toscane, approvato il conto economico

17 maggio 2016 | 18:26
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Ente terre toscane, approvato il conto economico

Il consiglio regionale, a maggioranza, ha approvato il bilancio preventivo 2016 di Ente terre regionali toscane. E’ stato il presidente della commissione Sviluppo economico Gianni Anselmi ad illustrarlo in aula, sottolineando che le differenze più marcate rispetto all’anno precedente sono la riduzione dei trasferimenti della Regione per 150 mila euro e dei contributi per le attività svolte nell’Ente parco di Maremma per 159 mila euro. Si registra, invece, un aumento di 40 mila euro per il progetto Centomila orti in Toscana e di 200 mila euro per la tutela delle razze varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale (Pac/Tsr).

“Quest’ultimo è un contributo importante – ha sottolineato il presidente – per dare forza agli incentivi destinati a quegli agricoltori custodi, che si impegnano a conservare e mantenere in coltivazione vecchie assenze arboree ed erbacee, allo scopo di inserirle nel registro nazionale e metterle a disposizione della comunità”. “E’ un lavoro nobile – ha sottolineato – tenuto conto anche della crescente richiesta della popolazione, ad esempio, per pane e pasta fatti con grani antichi”. Anselmi ha quindi rilevato che, ad eccezione di questa linea di intervento, i costi generali di esercizio sono in diminuzione.
La gestione Banca della terra, “a fatica” sta proseguendo la sua attività di censimento dei terreni incolti, pubblici e privati, mentre, nell’ambito del progetto ‘Centomila orti in Toscana’, teso ad individuare e sperimentare un modello di orto urbano toscano, è stato siglato nel gennaio scorso un protocollo d’intesa con sei comuni pilota (Firenze, Bagno a Ripoli, Grosseto, Siena, Lucca, Livorno) cui si sono aggiunti quarantuno comuni.
Il consigliere Roberto Salvini ha annunciato il voto negativo, perché “Ente terre ha un patrimonio importantissimo, che non sfrutta: un autentico spreco”. “La nostra regione è coperta da boschi per il 52% e si fa fatica a pagare 535 operai forestali – ha rilevato – Abbiamo razze animali che vivono bene anche nei boschi della Maremma. Si parla di polo agroalimentare per il biologico, senza che Ente terre si impegni nella formazione specifica”.
Secondo la consigliera Irene Galletti i costi del personale, pari ad un milione e 200 mila euro, e quelli per le consulenze esterne, passate da 490 mila euro del 2015 a 648 mila, sono decisamente troppo alti. “E’ una gestione fallimentare – ha affermato – soprattutto tenuto conto delle potenzialità. Ci chiediamo se ha senso tenere in piedi un ente così”. Altro punto critico, secondo Galletti, è la Banca della terra, che ha censito appena la metà dei territori e assegnato 28 lotti su 36 disponibili, mentre il pareggio di bilancio dell’azienda agricola di Alberese “è stato raggiunto in modo poco chiaro”. A suo giudizio, manca inoltre una vera strategia a medio e lungo termine, come dimostra anche il progetto dei ‘Centomila orti in Toscana’.
Il consigliere Leonardo Marras ha suggerito un’iniziativa legislativa consiliare per la salvaguardia di alcune funzioni istituzionali di Ente terre toscane, come la gestione della banca del germoplasma, la tenuta del patrimonio storico rappresentato dalla Villa granducale e dal Granaio lorenese, la conservazione del cavallo e della mucca maremmani in purezza, “che non sono mai state valorizzate e sono state soggiogate proprio dall’idea di produrre e rendere economicamente sostenibile un’attività, fatta spesso a danno di altre imprese private dell’area”.
Il voto di astensione è stato annunciato da Tommaso Fattori, che ha espresso molti dubbi sull’ente, che vede impegnato personale regionale qualificatissimo, sottratto all’ente Regione. “Non sappiamo con certezza a che punto sia il censimento delle terre incolte private – ha osservato – Ad oggi sono stati assegnati solo terreni di provenienza pubblica”.