
Il Consiglio regionale, all’unanimità, ha impegnato la Giunta a “prendere tempestivamente atto della necessità di aumentare la sicurezza nelle cave e miniere, in generale, e nei bacini apuani, in particolare”. Per questo dovrà adottare i necessari provvedimenti, individuando anche modalità diverse, per attuare maggiori controlli e verifiche sul rispetto delle norme e delle procedure di sicurezza. E’ quanto prevede una mozione, presentata dal vicepresidente dell’assemblea Marco Stella, ed approvata all’unanimità.
Il vicepresidente, illustrando il testo, ha ricordato che anche il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, ha riconosciuto la gravità della situazione nelle cave apuane, lanciando l’idea di convocare gli Stati generali della sicurezza. “Dobbiamo fare una riflessione seria su quel modello estrattivo – ha affermato – I dati ci dicono che non funziona. E’ un’attività economica fondamentale, ma che produce morti. Non è giusto”. Stella ha proposto di tenere una seduta del Consiglio regionale in una cava per ribadire l’attenzione dell’intera regione Toscana su questo tema.
Secondo il consigliere Giacomo Giannarelli è necessario aumentare il personale delle Aziende sanitarie locali impegnato nei controlli sui luoghi di lavoro. A suo parere è fondamentale che i Comuni adottino tutti gli atti previsti dalla pianificazione urbanistica, in modo da potere approvare o meno determinati interventi estrattivi. A questo fine la Regione dovrebbe adottare i previsti poteri sostitutivi.
“Dobbiamo prenderci carico dei problemi di un settore economico importante e dei suoi lavoratori” ha dichiarato Elisa Montemagni, che ha sottoscritto la mozione.
“L’approccio giusto è una profonda collaborazione fra tutti i livelli della politica, a prescindere dalle appartenenze – ha osservato Giacomo Bugliani – C’è già stata da parte della Regione un’intensa attività per aumentare la sicurezza nella cave, con incontri istituzionali tra il presidente Rossi ed i sindaci. L’Azienda sanitaria dovrà elaborare nuove regole, che dovranno tradursi in un protocollo che sarà sottoscritto dopo l’estate da tutti i soggetti coinvolti”. Bugliani ha infine ricordato che la Giunta regionale ha già approvato un piano straordinario, sulla scorta del ‘progetto Prato’, con uno stanziamento di 2 milioni per l’assuzione di un ingegnere, due geologi e cinquanta tecnici per i controlli. Cinquecentomila euro sono inoltre destinati all’acquisto di beni e servizi per la messa in sicurezza dele cave. “Siamo stati tutti colpiti dalla sesta morte in nove mesi – ha sottolineato Tommaso Fattori – Un lavoratore interinale precari di sessantuno anni, costretto a lavorare in condizioni di non sicurezza. Tutto questo dice molto sul nostro tema e deve allarmare la politica”.