Clima ed energia, Bugli: “Partecipazione dal basso fondamentale per stimolo e controllo”

Stimolo e controllo da parte di associazioni e cittadini sui temi del clima e dell’energia, necessità di potenziare la partecipazione dal basso, posizione ed obiettivi della Regione. Questo il “succo” dell’intervento dell’assessore Vittorio Bugli stamani a Palazzo Strozzi Sacrati, durante il convegno Clima: dubbi e speranze dopo Parigi, organizzato dall’associazione culturale Greenaccord Onlus per per fare il punto a distanza di qualche mese dalla firma dell’accordo siglato nella capitale francese.
“Un anno fa – ha detto Bugli – eravamo in questa stessa sala per una delle sessioni italiane del World Wide Wiews sui temi del cambiamento climatico e dell’energia. Il tentativo, partendo da una consultazione dal basso e con la partecipazione di 10 mila cittadini in rappresentanza di oltre 80 paesi da tutto mondo, di individuare suggestioni e stimoli da portare alla conferenza sul clima che da lì a poco si sarebbe tenuta a Parigi. Per gestire e preparare eventi come quello che organizzammo un anno fa, ma anche questo che si tiene oggi, diventa fondamentale il controllo dal basso, la partecipazione dei cittadini. E lo stesso vale nei confronti delle istituzioni. Per la Regione avere questa sorta di controllo da parte delle associazioni impegnate su vari temi è uno stimolo a fare meglio. Un metodo di lavoro che va portato avanti e potenziato, per provare a portare le istanze di tutti sui tavoli di chi decide”. Per Bugli “è finito il tempo dei discorsi” con riferimento agli obiettivi di Europa 2020. “Si parla tanto di profughi ambientali, ovvero dei milioni di persone costrette a migrare a causa dei cambiamenti climatici. E’ un tema di grandissima portata che ci investe in tutta la sua enormità. In Toscana siamo molto attenti all’ccoglienza dei migranti in fuga dai loro paesi e lo abbiamo dimostrato con il modello dell’accoglienza diffusa. Ma dobbiamo pensare ad una maggiore integrazione: non parliamo solo di ‘profughi ambientali’ ma proviamo anche a parlare anche di ‘profughi per l’ambiente’. Queste persone possono essere una risorsa importante, anche in campo ambientale. E infatti da tempo stiamo lavorando alla possibilità di fare con loro progetti per la cura del patrimonio boschivo, di quello agricolo, per il ripopolamento dei borghi, attraverso percorsi formativi capaci di creare occupazione, inserimento lavorativo e integrazione effettiva”.