
Con la relazione del presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani, è iniziata la seduta straordinaria del consiglio regionale tutta dedicata alla prima variazione al bilancio di previsione 2016, con proiezione pluriennale 2016-2018.
Il presidente ha rilevato che la proposta di legge non determina variazioni agli stanziamenti complessivi dell’entrata e della spesa, ma solo variazioni alle poste di natura corrente. L’intervento legislativo si è reso necessario per garantire la copertura finanziaria del maggiore fabbisogno di risorse da destinare al Servizio sanitario regionale, in conseguenza del risultato di gestione per l’anno 2015.
Secondo quanto previsto dalla normativa vigente, il Tavolo tecnico di verifica degli adempimenti, istituito presso il ministero dell’Economia e finanza, ha esaminato il conto consolidato dell’ultimo semestre 2015 ed ha evidenziato criticità sull’iscrizione in bilancio di 115 milioni di euro relativi alla stima fatta dalla Regione sulla quota di rimborso (payback) della spesa farmaceutica ospedaliera, stima la cui attendibilità è stata confermata da Aifa, l’agenzia del farmaco. In particolare il Tavolo ha rilevato l’assenza di presupposto giuridico per tale iscrizione, per la mancanza di atti ufficiali di quantificazione da parte di Aifa, per cui il risultato di gestione è passato da un avanzo di 42,796 milioni di euro ad un disavanzo di 72,204 milioni.
Bugliani ha quindi osservato che la ginta ha tolto il vincolo di destinazione su alcuni contributi assegnati alle Aziende sanitarie per specifici progetti o attività, che comunque provenivano dal Fondo sanitario regionale indistinto, ed ha autorizzato l’impiego delle risorse non ancora utilizzate per la copertura dei costi effettivamente sostenuti nel 2015 per assicurare il mantenimento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). In questo modo ha ridotto il maggiore fabbisogno a 40 milioni, oggetto della variazione, che sono coperti dal fondo di riserva.
Il presidente della commissione ha sottolineato che il collegio dei sindaci revisori ha rilevato che, trattandosi di risorse di parte corrente, la variazione non modifica i dati complessivi di bilancio e non incide sul rispetto delle norme di contabilità pubblica in termini di equilibrio e di pareggio del bilancio.