Un video della Regione per ricordare il voto dalle donne di 70 anni fa

24 maggio 2016 | 15:22
Share0
Un video della Regione per ricordare il voto dalle donne di 70 anni fa

Le donne hanno ottenuto il riconoscimento del diritto di voto settanta anni fa, un anniversario che la Regione Toscana celebra con uno spot video realizzato per l’occasione: testimone di eccezione la signora Irma, 108 anni, che votò per la prima volta a 38 anni il 2 giugno 1946.

La storia del voto femminile in Italia e in Toscana
Il suffragio femminile è stato introdotto in Italia solo dopo la seconda guerra mondiale, a seguito di un percorso lungo e difficoltoso. In Toscana e in Veneto, però, le donne partecipavano alle elezioni di politica locale già nella prima metà dell’800, ma non potevano essere elette. Nella nostra regione un decreto datato 20 novembre 1849 sanciva il diritto di voto amministrativo per le donne, attivo ma non passivo, attraverso una procura; e dal 1850 anche tramite una scheda inviata al seggio con una busta sigillata. Nel 1877 Anna Maria Mozzoni, considerata la pioniera del nostro femminismo, presenta al Parlamento la prima petizione a favore del voto femminile. Da allora ci sono voluti altri settant’anni prima che le donne italiane potessero cominciare ad esprimere la propria opinione politica attraverso il voto. Nonostante il fatto che di emancipazione femminile inizino a parlare personalità eccellenti come Gioberti e Mazzini attorno alla metà del diciannovesimo secolo, nell’immaginario collettivo la donna è ancora confinata nell’ambito domestico e familiare e chi, per necessità, è costretta a lavorare si ritrova a subire una condizione di sfruttamento assoluto. Si pensi solo che, a quel tempo, da molti la donna veniva considerata instabile a causa dei suoi cicli, che si riteneva compromettessero il suo senso di giudizio rendendolo inaffidabile.
Il dibattito politico nei primi decenni del secolo fu intenso, promosso soprattutto dal partito socialista e dall’Udi, ma in seguito si diffuse con forza anche nella dottrina sociale cattolica. Così, mentre in Inghilterra il movimento delle suffragette già nel 1918 assicura il voto alle donne, conquistato poco dopo anche negli Stati Uniti, in Italia si dovrà attendere fino al 1946 con le prime elezioni amministrative del 10 marzo e poi a livello nazionale, questa volta anche con il diritto all’elettorato passivo, con il referendum istituzionale e l’elezione dell’assemblea costituente del 2 giugno 1946.
Fu un passo avanti socio-culturale dell’intera società italiana, sospinta dal movimento femminista, nonché il riconoscimento dell’impegno profuso dalle donne durante la Seconda guerra mondiale e la Resistenza. E ben 21 donne trovarono posto nella neonata Costituente, andando a contribuire alla redazione della nostra Carta Costituzionale, così informata a principi di uguaglianza e pari dignità.