Droghe, il consiglio regionale si schiera per la liberalizzazione

Passa con un’ampia maggioranza una mozione presentata dai consiglieri Bianchi, Cantone, Quartini, Giannarelli e Galletti, in merito alla riforma della normativa sulle droghe e ad un ripensamento globale delle pene detentive in Italia”. Secondo quanto previsto dalla mozione, la Giunta regionale è impegnata a sensibilizzare Parlamento e Governo nazionale “sulla necessità di attuare un rapido ripensamento delle pene detentive in Italia e della definizione in particolare di misure alternative alla reclusione, così come dei reati connessi alla detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti”. La normativa vigente, ha spiegato il consigliere Gabriele Bianchi nell’illustrazione in Aula, “contribuisce al sovraffollamento delle carceri” ed è a suo parere da considerare “la proposta del presidente Rossi di legalizzazione della cannabis”. Il precorso punitivo del carcere “è controproducente, il recupero non passa dal carcere”.
“È necessario un rapido ripensamento delle politiche proibizioniste in materia di droghe leggere”, concorda la consigliera Alessandra Nardini. “Significa migliorare la situazione delle carceri italiane, attivare percorsi alternativi e investire, realmente, sul futuro delle persone con problemi di dipendenze”. La consigliera ha illustrato gli emendamenti presentati dal proprio gruppo e accolti dai firmatari della mozione. La direzione è quella di un “sistema non più incentrato su politiche proibizioniste”. La Regione Toscana, ha ricordato Alessandra Nardini, “non è all’anno zero. Dobbiamo proseguire il percorso aperto con la legge sull’accesso all’utilizzo dei farmaci cannabinoidi”, con cui la Toscana ha svolto un ruolo da “apripista”.
Parere fortemente contrario ha espresso invece, anche a nome del gruppo di appartenenza, la consigliera Elisa Montemagni: “La droga è illegale nel nostro paese. Non può diventare una attenuante. Le pene detentive devono essere scontate fino in fondo. Le vere vittime sono altre”. Voto favorevole ha annunciato Tommaso Fattori: “La depenalizzazione dei reati minori è fondamentale. Le carceri sono piene di poveracci. Siamo per la fine del proibizionismo sulla cannabis”. Andrea Quartini ha voluto rimarcare che “la condizione di tossicodipendenza cronica non è un’aggravante, semmai un’attenuante. La persona che fa uso cronico di sostanze stupefacenti o di alcol è malato cronico e deve essere aiutata. I reati di cui parliamo nella mozione sono quelli connessi alla detenzione per uso personale”. Secondo Claudio Borghi, che ha motivato la propria contrarietà alla mozione, “non si va in carcere per uso personale di sostanze stupefacenti. Chi spaccia deve andare in galera”.