Servizi idrici, Monni: “Garantire servizio omogeneo in tutta la Toscana”

Con l’esame delle carte dei servizi dei gestori Geal spa e Gaia servizi idrici, il comitato per la qualità del servizio idrico e della gestione dei rifiuti urbani ha iniziato operativamente la propria attività. Il comitato ha il compito di segnalare all’autorità idrica ed all’autorità per il servizio rifiuti eventuali criticità e formulare proposte per la qualità, l’efficienza e l’efficacia. Esprime, inoltre, pareri preventivi e osservazioni su alcuni atti specifici, come appunto le Carte dei servizi.
Sono quattro i consiglieri regionali che ne fanno parte: Monia Monni, che lo presiede, Elisa Montemagni, vicepresidente, Lucia De Robertis e Fiammetta Capirossi, affiancati dall’assessore competente e dai rappresentanti del mondo associativo, sindacale, dei consumatori, delle imprese e delle cooperative. Tutti a titolo gratuito. Il comitato utilizza i dati dell’osservatorio regionale in materia, oltre alle osservazioni e segnalazioni che riceve direttamente. Molti i problemi sollevati, quali la qualità dell’acqua, le modalità di fatturazione, i regolamenti di fornitura sui quali saranno formulate specifiche osservazioni.
“Nel comitato è rappresentata una porzione vasta di mondo, oltre alla politica: dai comitati per l’acqua pubblica alle associazioni di categoria – ha osservato la presidente Monia Monni – C’è una comunione di intenti importante: stimolare le società di gestione a non comportarsi da monopoliste, anche se lo sono. Deve essere garantito un servizio omogeneo su tutto il territorio regionale, che presenta situazioni molto diverse, sia per la qualità dell’acqua, sia per la capacità e facilità di distribuzione”.
Secondo la presidente è necessario lavorare molto sulla partecipazione e sulla trasparenza. “Una delle proposte è quella di avere un report puntuale ed aggiornatissimo sulla qualità dell’acqua che va nelle case dei cittadini, comunicandolo non solo attraverso il sito, ma anche sulla bolletta – ha aggiunto – Le nostre società sono tutte a prevalenza pubblica, quindi appartengono ai cittadini, che hanno il diritto di controllare la loro attività fin nel minimo dettaglio”.