
Un grande, coloratissimo corteo, una festa allegra e pacifica piena di musica, sorrisi e palloncini arcobaleno. In tre parole, il Toscana Gay Pride; il primo a Firenze che ha risposto a braccia aperte all’appello degli organizzatori, insieme a tanti sindaci con i gonfaloni da tutta la regione, ad associazioni per i diritti, a tante altre nate in ricordo di vittime innocenti (tra tutte quella dei familiari delle vittime sulla Moby Prince) e naturalmente tutto il popolo lgbtqi. Al corteo hanno partecipato anche rappresentanze dei Comuni della Provincia di Lucca.
“Mi pare – ha affermato il presidente Enrico Rossi, in prima fila con gli amministratori toscani nel corteo partito da Piazza D’Azeglio – che si qui si colga il grande confine tra chi ha paura della libertà, del cambiamento, del diverso in un mondo che invece è in continua trasformazione. E allora risponde chiudendosi dietro a muri di razzismo, omofobia, nazionalismi. Invece al cambiamento deve cercare e dare risposte una sinistra coerente attraverso un confronto culturale, anche deciso, che consenta alle persone di realizzarsi pienamente, in sintonia con le richieste che la parte migliore della società avanza, anche con belle manifestazioni come questa, belle, serene, per una libertà sempre più grande di cui non si deve mai aver paura”. Rossi ha poi ripetuto il suo positivo giudizio sulla legge per le unioni civili “un primo passo importante, cui si dovrà far seguire una buona legge sulle adozioni”. “Ho già detto che non personalmente non vedo con favore la cosiddetta maternità surrogata – ha aggiunto – ma su un buon provvedimento sulle adozione la sinistra sa da che parte stare”.