Carceri, oltre 3mila detenuti in Toscana. Ok l’attività del garante

Il consiglio regionale della Toscana ha approvato a larga maggioranza una proposta di risoluzione sull’attività del garante regionale dei detenuti. È stato il presidente della prima commissione, Giacomo Bugliani (Pd) a illustrare in aula la risoluzione e il quadro generale sulle carceri nella nostra regione, Il Consiglio regionale esprime apprezzamento per l’attività svolta da Franco Corleone, garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, nel 2015, e “ribadisce l’impegno ad assicurare la finalità rieducativa della pena, il reinserimento sociale dei condannati e, più in generale, l’effettivo godimento dei diritti civili e sociali, nonché la rimozione degli ostacoli al godimento di tali diritti all’interno delle strutture restrittive della libertà personale”.
Nel corso del 2015, la popolazione detenuta si è stabilizzata, con quasi 53 mila unità a livello nazionale (erano 68mila nel 2012) e 3mila 300 in Toscana (erano 4mila 500 nel 2011). Nella nostra regione spicca il dato del 45,82% di presenze straniere alla fine del 2015, con il caso eclatante di Sollicciano, con il 62% di detenuti stranieri. Le donne mantengono una presenza contenuta del 3,6%, a fronte di un dato nazionale del 4%. A fine marzo 2016 le detenute erano 125 in tutto. Anche rispetto alla posizione giuridica il quadro regionale è migliore di quello nazionale, con il 72,2% dei detenuti condannati in via definitiva (contro il 65%), mentre quelli in attesa di primo giudizio al 31 dicembre 2015 erano 12,2% rispetto al 16,3%. Nel 2015 sono state affrontate alcune situazioni di criticità: bonifica e ristrutturazione ad Arezzo; nuova sezione per l’alta sicurezza a Livorno; dopo l’uragano che ha danneggiato il tetto, sono in corso lavori di adeguamento a Pistoia; lavori in corso anche a Lucca; a Massa è stata collaudata la nuova sezione, adesso in funzione; cambiamenti notevoli a Porto Azzurro con il nuovo direttore e detenuti al lavoro sull’isola di Pianosa. A Sollicciano la denuncia delle detenute e il documento dell’Asl ha fatto scoppiare il caso: un finanziamento di tre milioni di euro dovrebbe garantire la riparazione del tetto, il rifacimento dei servizi igienici nelle celle. È stata chiusa la casa di cura e custodia femminile.
A fronte di 3mila 327 presenze negli istituti penitenziari al 15 marzo 2016, si avevano 5mila 738 soggetti in carico agli uffici di esecuzione penale esterna (Uepe). Nel 2015 si sono avuti mille e 184 affidati in prova al servizio sociale, 184 detenuti domiciliari, 207 semiliberi, mille e 149 messi alla prova e mille e 428 lavori di pubblica utilità: queste ultime due misure, dette sanzioni di comunità, superano (2mila 577) di gran lunga le misure alternative (mille e 575). Tra le questioni aperte, c’è quella sanitaria, con la popolazione detenuta che è più ammalata di quella libera, pur essendo più giovane. Tra i punti più critici le cure odontoiatriche e la necessità di terapie psicologiche per i sex offenders. Ancora nell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, che deve essere chiuso, erano presenti il primo maggio scorso diciotto internati toscani, senza fissa dimora, e due umbri. A Volterra è stata aperta una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), nell’area dell’ex manicomio, ora ospedale cittadino. La capienza è attualmente di 28 posti, che saliranno a 40 con la struttura definitiva. Nel processo di chiusura degli Opg, restano da affrontare altri nodi, come la collocazione di coloro a cui è sopravvenuta un’infermità psichica nel corso della condanna, o di coloro che hanno evidenti problemi psichici, ma la cui posizione processuale è ancora aperta.
“Apprezzamento e sostegno”, a nome del Movimento 5 stelle, è stato espresso in Aula dal consigliere Gabriele Bianchi, che oltre a rilevare il permanere di “forti criticità, come ad esempio alla Rems di Volterra”, ha chiesto “massima attenzione alle figure dei garanti regionali, per l’ottimo lavoro fatto” e rilevato la necessità di “una riflessione sempre più necessaria rispetto al modello e alla concezione della pena”.
“Assoluta contrarietà” alle risoluzione e all’attività svolta del garante dal consigliere Marco Casucci a nome del gruppo Lega Nord: “Diciamo no all’ideologismo buonista, che contesteremo sempre con la massima forza. Il problema del sovraffollamento carcerario non si affronta svuotando le carceri, ma con la costruzione di nuove carceri e l’impiego di quelle al momento inutilizzate“. La Lega, ha aggiunto Casucci “esprime soddisfazione perché la Regione toscana sembra avviarsi, finalmente, verso l’istituzione di una sola figura di garanzia, il difensore civico regionale, con l’accorpamento del garante dei detenuti e del garante dell’infanzia”.
Posizione “diametralmente opposta” è stata espressa da Tommaso Fattori per il gruppo Sì-Toscana a sinistra, che ha ringraziato Corleone “per tutto ciò che ha fatto. C’è assoluto bisogno – ha spiegato Fattori – del garante dei detenuti e del garante dell’infanzia, che ora è vacante. Non possiamo chiudere gli occhi sulle condizioni delle nostre carceri. Sollicciano e Pisa sono tra i primissimi posti in Italia per numero di suicidi. L’intero modello organizzativo è da ripensare”.