Regione, ok a bilancio Ars. Passa mozione M5S su atto indirizzo medicina generale

Approvato a maggioranza dal consiglio regionale il bilancio di esercizio 2014 dell’agenzia regionale di sanità (Ars). Il bilancio presenta un valore della produzione di 4 milioni e 373mila euro e costi di 4 milioni e 159 mila.
L’utile di esercizio di 87milioni e 800mila euro dell’Agenzia regionale di sanità verrà cosi ripartito: 17 milioni e mezzo, pari al 20 per cento, a riserva legale per la copertura di eventuali future perdite; 70 milioni e 300mila, pari all’80 per cento, da restituire alla Regione, salvo specifico pronunciamento del consiglio regionale stesso, che può riassegnare all’agenzia tali risorse, tutte o in parte, per il finanziamento di attività progettuali, dando atto che quasi 22mila euro derivano da attività commerciale dell’agenzia stessa. A questo proposito in aula Stefano Scaramelli (Pd), presidente della commissione sanità, ha presentato un emendamento, accolto, con alcune proposte su progetti da far svolgere ad Ars con la riassegnazione dei fondi, e che riguardano tra gli altri la qualità e gli stili di vita, i bambini e i percorsi assistenziali per i più piccoli, il fine vita e la terapia del dolore.
Il bilancio 2014 si caratterizza per un costo del personale sostanzialmente invariato, dovuto alla mancata sostituzione del coordinatore dell’osservatorio epidemiologia ed una forte riduzione dei costi per acquisto di beni. Manuel Vescovi (Lega Nord) ha annunciato il voto contrario del suo gruppo, per il ritardo con cui si è votato l’atto.
Il Consiglio regionale ha inoltre approvato a maggioranza una mozione, presentata dal Movimento 5 Stelle, che impegna la giunta regionale “ad evidenziare, in tutte le sedi di confronto e di trattativa relative al nuovo atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione della medicina generale una serie di criticità, supportando ogni utile iniziativa e proposta volta al loro più ampio superamento”. Fra le criticità in oggetto, come ha spiegato Andrea Quartini (M5S) illustrando l’atto all’aula, emerge il fatto che si modifica l’attuale determinazione del rapporto ottimale medico/paziente; che si prevede un ruolo unico dei medici di cure primarie, per cui il medico di cure primarie potrà svolgere sia attività professionale di tipo fiduciario che su base oraria; che la trattativa con le rappresentanze sindacali dei medici convenzionati si presumono piuttosto problematiche; che si prevede la possibilità di prenotare visite ed esami, rendendo non più operativi i Cup; che il nuovo assetto sovraccaricherebbe di lavoro improprio il 118; che la previsione normativa obbligherebbe inoltre i cittadini a recarsi al pronto soccorso per qualunque malore notturno.
Serena Spinelli (Pd) ha evidenziato la necessità di affrontare il problema anche con un dialogo con i lavoratori del servizio di guardia medica. Il presidente della commissione sanità Stefano Scaramelli (Pd) ha sottolineato positivamente il ruolo attribuito alle aziende sanitarie.