
“La Toscana fa una scommessa sul proprio futuro: siamo una delle poche Regioni che anziché togliere risorse dai fondi nazionali che ci arrivano, ne aggiungiamo di nostre. Passiamo dagli 11,5 milioni di euro di risorse regionali nel 2015 ai 12,7 del 2016, con un aumento di 1,2 milioni di euro che ci consentono anche di aumentare la soglia Isee sotto la quale si può ottenere una borsa di studio. La daremo quindi ad un numero di studenti più ampio rispetto al passato”. E’ l’annuncio che il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha fatto nel corso della conferenza stampa convocata per presentare le novità approvate dalla Giunta regionale in materia di diritto allo studio universitario.
“Con il nostro 17 per cento – ha poi osservato Rossi – siamo ultimi in Europa per numero laureati sotto i 34 anni contro una media comunitaria del 33 con una punta del 47 per cento in Gran Bretagna. E’ evidente che servono politiche nazionali e che noi come Regione Toscana facciamo il nostro in termini di servizi per i nostri studenti che sono in numero superiore rispetto alla nostra popolazione”. Rossi ha quindi rivolto un appello a tutte le forse sociali e ai privati perché in Toscana si guardi con maggiore attenzione al valore della laurea, promuovendo i laureati, un capitale umano che rischia di andare all’estero.
“Voglio infine ringraziare – ha detto il presidente – l’assessore Barni che ha lavorato molto attentamente su queste cose e anche il presidente dell’azienda regionale per il diritto allo studio, Marco Moretti, che ha saputo ricavare risparmi gestionali per poterli investire nelle borse”.
“La Toscana chiede al governo che riporti agli stanziamenti degli anni passati il fondo per le borse di studio. Ciò che ci preoccupa di più è che i giovani di famiglie meno abbienti non si iscrivono più all’Università perché i loro genitori non riescono più a sostenerli negli studi”. E’ l’allarme lanciato dalla vicepresidente della regione toscana, Monica Barni, con delega alla cultura, università e ricerca durante la presentazione dei nuovi provvedimenti adottati dalla giunta regionale in materia di diritto allo studio universitario.
“I dati parlano chiaro: il reddito medio delle famiglie – aggiunge l’assessore Barni – con figli iscritti alle università è molto superiore al reddito medio delle famiglie toscane. Questo significa che i nuclei meno abbienti accedono sempre meno agli studi superiori e che la mobilità sociale è decisamente a rischio. Abbiamo bisogno di politiche per il diritto allo studio più inclusive, più vicine ai giovani con effettivo bisogno e con un’attenzione agli studenti meritevoli. Lo studio non è più l’ascensore sociale che è sempre stato ed occorre trovare delle soluzioni. La Toscana sta cercando di fare questo”.
La vicepresidente ha poi ricordato che le modifiche apportate dalla giunta, che allargheranno il numero dei beneficiari delle borse di studio, sono anche il risultato di un proficuo confronto con i rappresentanti regionali degli studenti universitari, le cui indicazioni puntuali sono state largamente recepite dall’amministrazione regionale.
Alla conferenza stampa di presentazione dei nuovi provvedimenti regionali in materia di diritto allo studio universitario erano presenti anche i genitori di Lucrezia Borghi, Valentina Gallo ed Elena Maestrini, le tre giovani studentesse Erasmus morte in un tragico incidente in Spagna nel marzo scorso. A loro, come ha ricordato l’assessore Monica Barni, la Regione ha deciso di intitolare le borse di studio per la mobilità internazionale, il cui contributo passerà a 480 euro al mese per tutti gli studenti.
E’ intervenuto il padre di Elena, Gabriele Maestrin, che ha ringraziato la Regione per l’impegno e la lungimiranza mostrati. “Un impegno – ha detto – che ci aiuta in questo momento difficile che non finirà mai. Per questo stiamo organizzando un’associazione che si occupi di favorire la sicurezza dei giovani ragazzi che si recano all’estero per studiare”. Il presidente Rossi ha pubblicamente promesso che la Regione favorirà la loro iniziativa e ha proposto di organizzare ogni anno, prima della partenza o al loro ritorno, un incontro con tutti gli studenti iscritti nelle università Toscane che si recano all’estero per seguire i corsi Erasmus. “Anche in questo caso – ha aggiunto l’assessore Barni – è importante fornire un sostegno economico a chi va all’estero a studiare per fare in modo che anche i meno abbienti possano permetterselo. Quando i giovani tornano dall’esperienza Erasmus sono cambiati e hanno una maggiore coscienza europea. Anche di questo adesso abbiamo assolutamente bisogno”.