Riforma sanità, ok a nuove modifiche. Slitta la revisione delle zone distretto

6 luglio 2016 | 12:38
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Riforma sanità, ok a nuove modifiche. Slitta la revisione delle zone distretto

La proposta di legge 67, che reca ulteriori disposizioni in merito al riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del sistema sanitario regionale, è stata approvata dal consiglio regionale a maggioranza. Durante il dibattito, il capogruppo del Pd Leonardo Marras ha affermato che “questa riforma allontana la politica dalla sanità, mette i professionisti in condizione di maggiore autonomia e responsabilità”. Marras ha proseguito spiegando che dal 1 luglio la nuova organizzazione è formalmente in piedi e adesso deve dispiegare i suoi effetti. Un documento dell’Asl dimostra, ha detto il consigliere, che l’azienda “per produrre risparmi, che consentano nuovi investimenti, deve avere una dimensione tale da servire 1 milione e 250 mila persone. Se raggiungeremo questo obiettivo avremo colto nel segno e migliorato la sanità toscana, senza aver paura del cambiamento”.

Marco Casucci (Lega Nord) ha sottolineato come “la legge approvata in tutta fretta a dicembre 2015 si stia ritorcendo contro chi l’ha votata”. “La proposta di risoluzione collegata – ha aggiunto – è il riconoscimento di un sostanziale fallimento, perché il termine per la revisione delle zone distretto non è stato rispettato”. Noi, ha affermato il consigliere, “siamo contrari all’accorpamento di alcuni distretti, che generano maggiori costi, e siamo contrari ad ogni imposizione”. Al termine del dibattito, la replica dell’assessore alla sanità Stefania Saccardi. “Chi governa ha il compito di gestire i processi senza rincorrere le paure della gente – ha detto Saccardi -. Noi stiamo dimostrando che governiamo con responsabilità, stiamo tagliando la precarietà, stiamo effettuando numerose stabilizzazioni”. “Le segnalazioni sui disservizi ci sono ed è inevitabile – ha aggiunto l’assessore – ma non accetto che questo si trasformi in una critica a un sistema che funziona, che offre servizi di qualità e che per fortuna non ha paura di cambiare”. “I territori e i sindaci – ha concluso – hanno bisogno di più tempo per capire come organizzare al meglio le zone distretto, nell’ottica di fornire un modello di sanità capace di intercettare i fondi europei”.
Stefano Mugnai (Fi) ha annunciato il voto contrario del suo gruppo, così come ha fatto Manuel Vescovi (Lega Nord), sottolineando che “il sistema sanitario toscano ha eccellenze, ma ha anche tante cose da cambiare”. Voto contrario è stato annunciato pure da Andrea Quartini (M5S), per il quale “50-60 mila segnalazioni di disservizi sono tante, sono la punta dell’iceberg di un malcontento diffuso a causa delle liste di attesa e del sovraffollamento degli ospedali”.
Anche Paolo Sarti (Sì – Toscana a Sinistra) ha annunciato voto contrario, ponendo il problema che le aree distretto e dunque le alternative sono tra “non fare nulla fino a dicembre, in attesa delle modifiche, e fare qualcosa buttando via soldi”. Voto favorevole da parte del Pd è stato invece dichiarato da Leonardo Marras, il quale ha spiegato che “l’obiettivo è approvare altri provvedimenti a breve in modo da arrivare a un testo unico sulla sanità entro pochi mesi”.
Dopo la legge il consiglio regionale ha approvato anche una proposta di legge ad essa collegata, questa volta con voto favorevole all’unanimità, in cui si raccomanda alla giunta regionale di valutare nell’attuazione della disciplina il fatto che si è votato il testo e l’allegato così come proposto consapevoli “che tale organizzazione permarrà fino a dicembre 2016 e che la nuova indicazione delle zone-distretto, di cui si prevede una riduzione, decorrerà a partire da gennaio 2017”.
“Questo è l’ultimo atto per cercare di completare l’iter della legge 40. Si tratta di adeguamenti normativi necessari e a questo proposito presenteremo qualche emendamento per regolare e definire in maniera puntale, quindi passeremo agi altri due pilastri della riforma: zona distretto e organi collegiali. A quel punto la nostra riforma sarà compiuta”. Così il presidente della commissione sanità in Consiglio regionale, Stefano Scaramelli (Pd), ha illustrato in aula la proposta di legge 67 che reca ulteriori disposizioni in merito al riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del sistema sanitario regionale. Il testo del provvedimento interviene a seguito dello stralcio apportato alla legge 84 varata nel dicembre 2015. Scopo del nuovo testo normativo, ha ricordato Scaramelli, introdurre alcune specifiche modifiche in linea con il processo di riorganizzazione degli assetti del servizio sanitario regionale avviato. Si definiscono, tra l’altro, anche gli ambiti territoriali aziendali e le zone distretto che vi sono comprese. A questo proposito, in merito alla zonizzazione, la commissione ha contestualmente approvato una proposta di risoluzione. Il provvedimento, dunque, viene approvato in attesa di una nuova proposta, che dovrà arrivare in tempi brevi, da parte della giunta regionale.
“È nostra intenzione – ha concluso Scaramelli – realizzare un testo unico della sanità toscana che tenga insieme i tre pilastri normativi con i quali abbiamo tentato di riformare il sistema. È evidente che con il compimento di questo atto, la riforma prende definitivamente il via. Nessun alibi potrà quindi essere più dato alle aziende rispetto anche ai tempi che ci siamo posti come politica per riformare noi stessi e rispetto ad obiettivi di maggior soddisfacimento, migliore e più puntuale risposta ai cittadini che chiederemo di raggiungere”.
“Ci troviamo a votare alcuni articoli stralciati di corsa e per bloccare un referendum chiesto da 55mila cittadini. È opportuno ricordarlo perché la memoria storica serve a capire dove si va e dove vogliamo andare”, ha detto Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra). “Questa riforma è frutto di una decisione molto solitaria, portata avanti senza dibattito e con una finta partecipazione. L’idea che stava al fondo, risparmio e riduzione delle figure apicali, oggi si scontra con nuovi organigrammi e nuove aziende di area vasta che si stanno moltiplicando”. Per Sarti, il risparmio era inteso come “transizione dal servizio pubblico a quello privato”. “Abbiamo perso e perderemo quasi il 10 per cento di personale fra i duemila operatori previsti tra il 2015 e il 2016, dando così luogo a liste d’attesa sempre più lunghe, errori sanitari e sofferenza degli operatori che lavorano al collasso e sono demotivati”. “Ma c’era fretta di fare la riforma, una furia che oggi sembra essere venuta meno, sulla quale si annunciano altre cose da avviare quando sembrava fosse tutto fatto e pronto”, ha concluso.
Critiche alla proposta di legge sono arrivate anche dal capogruppo di Forza Italia, Stefano Mugnai. “Questa riforma passa necessariamente dal taglio di tutta una serie di servizi”. “Quello di oggi è un atto fatto con stanchezza, che comunque andava fatto”, ha rilevato, invitando la maggioranza ad una riflessione politica: “Il successo in Toscana di candidati alternativi al Pd si è basato su temi sanitari. La riforma che avete voluto ha portato a questo risultato: i cittadini si sono resi conto che sul territorio i servizi si stanno progressivamente impoverendo”. Mugnai ha concluso ricordando la volontà manifestata in commissione di un documento condiviso concretizzata nella proposta di risoluzione collegata alla legge. “Eravamo d’accordo su un’idea. Il testo all’ordine del giorno necessita di modifiche se si vuole unità”.
“L’obiettivo era quello di non sottoporvi al quesito referendario o avreste concepito una riforma sanitaria con una proposta seria sulle zone distretto. Una volta evitato il referendum, ci si può prendere tutto il tempo del mondo”, ha detto Andrea Quartini (M5s). Il vicepresidente del gruppo ha parlato di una proposta di riforma “basata ancora una volta sulla disponibilità di risorse piuttosto che sulle esigenze dei cittadini. Non vediamo, nel tira e molla di Villa Ragionieri per fare un esempio, un sistema vero di attenzione ai territori” ha concluso affermando come il risultato elettorale sia “molto legato alla politica sanitaria portata avanti in questi mesi”.