Nuovo codice degli appalti, incontro informativo via streaming in Regione

Giornata tutta dedicata alla riforma dei contratti pubblici e al nuovo codice sugli appalti in vigore dal 19 aprile oggi (11 luglio) in Regione (e non solo in Regione): lavori pubblici dunque, ma anche beni e servizi. Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo a Firenze ospita infatti da stamani uno degli incontri informativi sul nuovo testo nazionale, promossi da Itaca, l’Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, e dalla Conferenza delle Regione e Province autonome in collaborazione con gli osservatori regionali dei contratti pubblici.
Era un’occasione ghiotta: otto relatori, a partire dal capo Dipartimento per gli Affari giudiridici e legislativi della presidenza del Consiglio dei ministri Antonella Manzione, e tutti gli ultimi aggiornamenti. La Regione Toscana lo ha trasformato in un evento capace di navigare in rete grazie allo streaming. Ha messo a disposizione, oltre alla Sala Pegaso della sede della presidenza di piazza del Duomo, dove erano in centoventi, anche altre due spazi a Firenze e nove nelle altre province. Così alla fine in almeno mille e cento hanno partecipato: funzionari e dirigenti degli enti locali e della Regione, ma anche delle aziende sanitarie, di Inps e Inail, dei tribunali e perfino l’Arma dei carabinieri. All’evento erano infatti state invitate tutte le potenziali stazione appaltanti, ovvero – fuori dal gergo tecnico – tutti quei soggetti che possono bandire ed affidare appalti. Gli interventi sono iniziati attorno alle 10 delle mattina, destinati a proseguire fin verso le 17. A ‘sbirciare’ on line, collegati in streaming, si sono affacciati anche dalla Regione Veneto.
A fare gli onori di casa è stato l’assessore alla presidenza e organizzazione, Vittorio Bugli, che ne ha approfittato per sottolineare come l’Italia abbia bisogno di investimenti. “Dobbiamo gestire bene e tutti insieme la fase di passaggio al nuovo codice – ha spiegato – perché il Paese e la Toscana hanno bisogno anche di investimenti pubblici per ripartire. Attiviamo velocemente il codice, altrimenti rischiamo che, insieme alle minori risorse disponibili a causa dal rientro dal debito, anche questo possa rallentare gli investimenti. E non possiamo permettercelo”.
L’assessore Bugli è entrato anche nel merito del nuovo codice e la situazione in Toscana. “Sulla digitalizzazione siamo messi beni e arriviamo preparati – ha detto – : il nostro sistema Start conta oramai 30mila procedure l’anno. Anche in termini di monitoraggio, trasparenza e diffusione di informazioni possiamo mettere a disposizione di altri l’esperienza maturata”. Quanto all’introduzione dei soggetti aggregatori, non più di trentacinque a livello nazionale che potranno acquistare forniture e servizi spuntando magari migliori condizione, la Regione Toscana (con Estar e Cet, per sanità e energia) è uno di questi, assieme alla Città metropolitana fiorentina. “L’abbiamo fatto con convinzione – ha concluso l’assessore – perché crediamo nella necessità di avere maggiore qualità negli appalti, minori costi ma anche ritorni sul territorio e sulle imprese toscane”