
“E’ proprio il Festival Pucciniano, uno degli eventi più significativi per la cultura della Toscana, a sollevare oggi l’attenzione sulla necessità di avere un adeguato supporto finanziario per le sue attività. Nel passato la Regione è intervenuta direttamente per il Carnevale e per il Festival. Questo libro fa nascere preoccupazioni e sollecita impegni per le scelte future di politica culturale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, intervenendo questo pomeriggio in sala del Gonfalone alla presentazione del libro di Niclo Vitelli Un bel dì vedremo – Il Festival di Giacomo Puccini. Cronaca di un’incompiuta (Firenze Leonardo Edizioni).
Il presidente ha sottolineato che il volume racconta una stagione importante per la Toscana, non escludendo il festival dal contesto storico, ma calandosi negli anni di personaggi quali Bussotti, Ferrero, Alberti e Fiaccheri, in una Viareggio meta di turismo e di cultura come poche nella nostra terra.
Vitelli, ex dirigente del Pci ed ex presidente dello stesso festival, affronta numerosi temi e offre un contributo essenziale per ricostruire le vicende di un evento internazionale nato nel 1979.
“E’ questo un momento particolare, con un’assessore alla cultura, Franco Camarlinghi che ha dato un senso di contemporaneità alle politiche del Comune di Firenze e della Regione Toscana – ha ricordato Giani – Si parlava di ‘cultura dell’effimero’, ma l’effimero si è rivelato molto più solido di quanto si pensasse, con l’affermazione nella politica della centralità della cultura”.
Nel corso del racconto vengono, infatti, aperte numerose finestre per approfondire argomenti di ordine strettamente politico, narrati con un punto di vista quanto meno originale: il Pci e la realtà locale di Viareggio, il Pci e Giacomo Puccini, il rapporto del partito con la cultura, gli intellettuali, l’omosessualità. Temi che sono al appunto al centro dell’introduzione di Franco Camarlinghi, oggi editorialista del Corriere fiorentino, intervenuto alla presentazione insieme al musicologo Alberto Paloscia, responsabile dell’ufficio stampa del Festival sotto la direzione artistica di Luciano Alberti, ed al compositore Lorenzo Ferrero.