Città murate: ok ai fondi per i progetti dei comuni

27 luglio 2016 | 15:20
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Città murate: ok ai fondi per i progetti dei comuni

Una legge che riconosce il valore identitario rappresentato per la Toscana dalle mura storiche e che va nella direzione di “valorizzare il sentimento di identità della Toscana e dei suoi Comuni”. Lo ha dichiarato Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, illustrando all’aula il testo di iniziativa dell’ufficio di presidenza dal titolo Città murate della Toscana.

La legge è stata approvata a maggioranza, con 20 voti favorevoli. La legge, nell’ottica della valorizzazione del patrimonio storico e culturale della Toscana, disciplina la possibilità da parte del Consiglio regionale di erogare una tantum, e per il solo esercizio finanziario 2016, contributi in conto capitale a favore di comuni che intendano realizzare interventi a sostegno “della valorizzazione delle mura storiche ed edifici in essa inglobati o ad esse connessi, delle torri e dei castelli, mediante il ripristino dell’accessibilità ai luoghi e la creazione di percorsi culturali”. Vengono destinati 800mila euro a carico del bilancio del Consiglio, mediante l’utilizzo del fondo speciale per il finanziamento di provvedimenti legislativi. Fondi che, come ha precisato Giani, derivano dall’avanzo di bilancio del Consiglio dello scorso anno (2015): “I soldi devono essere spesi entro la fine del 2016 – ha spiegato -; i progetti dei Comuni devono essere definitivi o esecutivi”.
“Si tratta di una cifra simbolica” ha aggiunto il presidente, frutto dei risparmi del Consiglio. I contributi saranno concessi tramite procedura valutativa a bando, entro il limite dell’80 per cento della spesa ammissibile e comunque non potranno superare i 200mila euro a comune. Ieri, in seconda commissione guidata da Gianni Anselmi, la legge è stata licenziata con parere positivo.
Iacopo Alberti (Lega Nord) ha ribadito l’apprezzamento per un’iniziativa che vuole “valorizzare il patrimonio storico e culturale che tanti comuni hanno”. Il contributo è comunque un “incentivo” per intervenire sulle mura storiche. Il consigliere ha poi ricordato la richiesta, formulata a suo tempo, per investire parte dell’avanzo di bilancio del Consiglio – circa 2 milioni – per le famiglie toscane in situazione di difficoltà. A motivare il voto contrario del M5S è stata Irene Galletti.
“Siamo d’accordo nel merito della tutela delle cinta murarie”, ha detto; ma la proposta al voto, nel complesso, risente della fretta imposta dai tempi e “presenta dettagli che potevano esser articolati in modo migliore” ; inoltre, “tutto viene deciso nell’ambito dell’ufficio di presidenza”, mentre poteva essere previsto un coinvolgimento delle forze politiche che non ne fanno parte. Infine, il danaro a disposizione “è frutto di risparmi e sobrietà di tutto il Consiglio regionale, ma da parte dell’Istituzione non c’è stato il segno di questa unitarietà”. La consigliera ha poi rilevato come la cifra a disposizione è “poca cosa” considerando l’impegno degli interventi sulle mura storiche. In ultimo, Galletti ha rilevato che nella legge “si prevedono interventi attuativi”, tali per cui “in fondo, si può già sapere quali sono i comuni beneficiari”.
Anche Tommaso Fattori (Sì) ha motivato il voto contrario del suo gruppo facendo salvo l’accordo “per la valorizzazione e la percorribilità delle mura storiche”. Ma meglio sarebbe stato “costruire un apposito capitolo nel Piano regionale della cultura”. “Questo avanzo di cui si dispone nasce da alcune scelte” ha aggiunto poi: “Non mi posso trovare d’accordo sul taglio del fondo dell’autorità per la partecipazione per mettere una cifra simbolica sulle mura”. Da Gianni Anselmi (Pd), la condivisione “degli obiettivi” dell’iniziativa dell’ufficio di presidenza e una specificazione sui meccanismi di “valutazione tecnica” previsti in legge (la valutazione delle domande dei comuni sarà effettuata da una commissione tecnica e l’elenco delle domande ammissibili sarà approvato dall’ufficio di presidenza). Se poi si vuole ampliare il novero dei Comuni che possono partecipare, ha aggiunto, “non c’è che un modo: proporre che questa legge sia strutturata” e dotarla di “risorse congrue”.
Il testo approvato prevede che l’Ufficio di presidenza del Consiglio detti gli indirizzi per l’emanazione del bando, che dovrà essere pubblicato entro il 30 settembre 2016. Giani, alla luce del dibattito d’aula, ha annunciato che renderà noto il bando ai gruppi prima che sia pubblicato.