Gestione commissariale per le Atc in attesa della riforma

3 agosto 2016 | 17:02
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Gestione commissariale per le Atc in attesa della riforma

I comitati di gestione degli Ambiti territoriali di caccia (Atc), nominati ai sensi della legge regionale del 2014, svolgeranno funzioni commissariali per le attività gestionali, con riferimento a ciascuno dei sottoambiti ricadenti nel territorio di competenza. E’ quanto prevede una legge approvata dal Consiglio regionale con 23 voti a favore e 9 contrari. Il presidente della commissione sviluppo economico e rurale Gianni Anselmi (Pd), illustrando il testo, ha parlato di un “intervento puntuale di correzione” alla legge regionale approvata lo scorso 28 giugno in materia di Ambiti territoriali di caccia, dopo che una sentenza della Corte costituzionale chiedeva in sostanza alla Regione di rivederne i perimetri, riconducendoli ad una dimensione sub provinciale.

“Ci siamo posti il problema – ha affermato Anselmi – di garantire la operatività degli Atc, prorogandone la funzionalità e prevedendo la loro riperimetrazione entro la fine dell’anno”. E’ bene precisare che gli Atc sono strutture associative di diritto privato, senza scopo di lucro, con funzioni di sorveglianza e miglioramento dell’ambiente naturale nel rispetto delle colture agricole. Al loro interno la legge regionale introduce i sottoambiti di residenza, che non hanno autonomia gestionale, ma tuttavia permettono l’attività venatoria anticipata ai cacciatori toscani.
La correzione si è resa necessaria dopo la “raccomandazione” arrivata alla giunta toscana lo scorso 21 luglio dal ministero delle politiche agricole, che ha appunto chiesto la previsione di una gestione separata dei sottoambiti. “Si conferma fino alla riforma la perimetrazione degli ambiti così come decisa nel 2014 – ha sintetizzato il presidente Anselmi – Nelle more della riforma si danno i poteri commissariali agli organi degli Atc, che si ritengono correttamente insediati, con riferimento a ciascuno dei sottoambiti dei territori di competenza”.
“Le giunte che sono intervenute in materia di caccia negli ultimi anni si sono viste bocciare le loro leggi con una certa regolarità – ha affermato Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra) – A mio parere questo è il frutto di una certa ansia di compiacere le spinte più oltranziste delle associazioni venatorie”. Secondo Fattori la Corte costituzionale ha semplicemente ribadito quanto contenuto in legge, cioè che gli ambiti territoriali di caccia non possono avere dimensioni eccessive, perché solo la dimensione ridotta garantisce un’equilibrata distribuzione dei cacciatori sul territorio.
La vicepresidente della commissione, Irene Galletti (M5S), ha parlato di “una lunga serie di pastrocchi e di toppe, nati dalla riforma del 2014, per non volere tenere conto delle leggi nazionali”. “C’è errore nell’errore. Si vuole portare avanti, fino alla fine dell’anno, uno stato di illegittimità, con Atc che non andavano mai accorpate – ha aggiunto Galletti – Parlate di gestioni commissariali di funzioni, perché non potevate commissariare ciò che è stato dichiarato illegittimo”. A suo giudizio poteva essere fatto qualcosa di meglio, solo se ci fosse stato un confronto.
“E’ una toppa su una toppa, che non affronta il problema alla radice – ha affermato Roberto Salvini (Lega Nord) – Rimangono intatti gli stessi Atc, anche se commissariati. Con un giro di nomine si gestisce ‘la seconda Atc’. Ma la legge è ancora impugnabile”.
Secondo Stefano Mugnai (FI) “l’incapacità d’ascolto produce danni”. A suo parere “le toppe non migliorano l’ordito di un tessuto, ma lo peggiorano”. “Meglio fermarsi un attimo a riflettere – ha aggiunto – Incaponirsi su provvedimenti illegittimi espone a pentimenti tardivi”.
“Confermo di essere un ‘giurista di strada’, ma non ho sentito un solo intervento che abbia proposto qualcosa” ha replicato il capogruppo Pd Leonardo Marras, firmatario della proposta di legge. A suo giudizio, il testo rafforza la scelta fatta un mese fa di andare avanti così, per poi definire il nuovo assetto. “C’è la necessità di ancorare questo periodo transitorio a qualcosa di più forte, cioè al carattere straordinario e temporaneo di un commissariamento – ha osservato – E’ necessario riflettere sulle dimensioni dell’ambito. A mio parere deve essere adeguatamente strutturato, con una separazione tra organo di indirizzo e organo di gestione”. Marras ha infine osservato che sollevare in Consiglio solo questioni di legittimità “significa o avere un pregiudizio insormontabile o assenza insormontabile di idee”.
“Eravate sicuri di aver stretto un accordo con il governo, che invece ha fatto ricorso. Da allora non siete stati più in grado di gestire la cosa – ha dichiarato Giovanni Donzelli (FdI) – Era nata male e prosegue peggio. Non potete accusare le opposizioni di non avere cultura di governo”. A suo parere gli Atc sono centri di spesa, che gestiscono il denaro, anche pubblico, in modo non sempre trasparente ed efficiente.
L’assessore Marco Remaschi ha puntualizzato che in questa legislatura non ci sono atti impugnati. La sentenza della Corte costituzionale ha dichiarato illegittima una legge votata all’unanimità dal consiglio regionale, ripristinando diciannove ambiti di caccia. “A fine giugno abbiamo fatto una proposta transitoria – ha affermato l’assessore – Nel quadro della normale collaborazione istituzionale fra amministrazioni pubbliche, dal Ministero sono arrivati alcuni suggerimenti, per evitare problemi sugli atti amministrativi. I comitati di gestione sono legittimi e devono svolgere le gestioni commissariali per i sotto ambiti”.
“Ho sentito argomentazioni che non voglio tacciare di formalismo notarile, con tutto il rispetto della categoria, ma che di fatto sono un modo per distogliere l’attenzione dalla sostanza dei problemi” ha dichiarato il presidente della commissione Sviluppo economico e rurale Gianni Anselmi (Pd), secondo il quale non sono state avanzate proposte alternative. “Mi meraviglia sentire dubitare della qualità del lavoro degli uffici regionali, della loro terzietà – ha commentato – Personalmente non penserei mai che ci sono pezzi dello stato collaterali con movimenti politici, men che meno lo direi in un’aula elettiva. Questa è l’anticamera della distruzione della pubblica amministrazione e non ci sarà una politica, di qualunque colore essa sia, che possa compensare questa distruzione; ci se ne deve assumere la responsabilità e non solo in sede politica”.
“C’era la volontà di discutere sugli ambiti – ha detto Tommaso Fattori (Sì) – Sono state fatte scelte diverse. Sarebbe stato meglio affrontare subito quella discussione”. “Ci è stato detto che entro novembre avremmo affrontato il piano faunistico venatorio e quindi disegnato di nuovo le Atc” ha dichiarato Roberto Salvini, annunciando il voto contrario.