
Azioni di sostegno all’occupazione delle donne vittime di violenza per favorirne l’indipendenza economica, l’inserimento professionale e per richiedere l’equiparazione delle cooperative di donne vittime di violenza e violenza domestica con le cooperative sociali. Passa così, con il voto unanime dell’aula, una mozione presentata dal gruppo del Partito Democratico per interventi “a sostegno dell’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza e di violenza domestica”.
Il testo, ha spiegato il primo firmatario Enrico Sostegni, impegna la giunta regionale ad attivare, “specifiche misure di sostegno all’occupazione delle donne vittime di violenza e di violenza domestica, inserite in percorsi di sostegno nell’ambito della rete regionale dei centri anti violenza”; ad agevolarne “la necessaria indipendenza economica e il recupero di una dimensione sociale”; proporre alla Conferenza delle Regioni “l’equiparazione delle cooperative di donne vittime di violenza e violenza domestica con quelle di cui all’articolo 4, comma 1, lettera b della legge 381/1991, al fine di sostenere l’inserimento professionale e l’autonomia economica”.
“A poche ore dalla morte di Vania Vannucchi, ulteriore vittima della violenza sulle donne, questa mozione acquista ancor più significato. – spiega Sostegni – Leggiamo che un uomo di Fucecchio viene condannato solo a 18 anni, e non all’ergastolo, ed è già ai domiciliari. Apprendiamo che tra pochi giorni, a Empoli, verrà liberato un uomo condannato solo a 4 anni per violenze alla moglie e ai figli. Ha minacciato di morte la moglie, che dovrà essere spostata in un posto segreto del nostro paese, e gli operatori del centro antiviolenza”.
È in questo drammatico quadro che si inserisce la mozione approvata questa mattina (3 agosto). “Vogliamo occuparci degli aspetti lavorativi, con azioni della Regione che permettano, anche attraverso lo stanziamento di risorse, alle donne vittime di questo tipo di violenza di trovare lavoro, acquisire indipendenza”. Pieno appoggio è stato dichiarato da Marco Casucci a nome del gruppo Lega Nord, “perché queste donne non si trovino a dover subire ricatti economici dai loro ex partner”.
“C’è bisogno di questi sostegni – spiega Marco Sarti di Sì Toscana a Sinistra – ma anche di dare più mezzi ai centri antiviolenza e bisogna lavorare molto sulla prevenzione primaria del fenomeno, dovuta all’incultura degli uomini”.
“Credo che sia necessario – conclude Giovanni Donzelli, Fratelli D’Italia – far emergere ancora di più le vittime di queste violenze: troppe volte le donne non trovano il coraggio di denunciare le violenze subite, c’è qualcosa che non funziona bene nel sistema”.