Università: i costi sono alti ma la laurea rappresenta ancora un investimento

12 settembre 2016 | 12:19
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Università: i costi sono alti ma la laurea rappresenta ancora un investimento

Un investimento dal ritorno economico sicuro? Non il settore immobiliare, non il trading ma l’università. Secondo un’inchiesta condotta dalla banca d’affari Schroders, il ritorno economico derivante dagli investimenti in campo didattico non solo sono certi, ma anche particolarmente remunerativi. Stando ai dati raccolti da Schroders, infatti, il conseguimento di una laurea permette di accedere a posizioni lavorative con stipendi più alti, al punto da generare un guadagno pari al 30 per cento del totale della cifra investita per l’iscrizione all’università. In alcuni casi, poi, il ritorno economico supera addirittura il 50 per cento delle spese. Eppure, questo dato nasconde comunque delle zone d’ombra.

Formazione: in Italia si investe troppo poco
L’indagine condotta dalla Schroders non ha ovviamente potuto fare a meno di sottolineare anche gli aspetti negativi dei risultati. Stando alla banca d’affari, infatti, le famiglie che investono nella formazione e che dunque generano i numeri appena visti, sono in realtà una piccolissima parte. Sono infatti numerose le famiglie in Italia che non investono nella formazione e che preferiscono scegliere strade alternative: un dato sottolineato dalla presenza di tantissimi giovani disoccupati, sotto-pagati oppure costretti a combattere quotidianamente con la piaga del precariato. E ad alimentare questo circolo vizioso intervengono i costi delle università pubbliche, che spesso non possono essere affrontate dalle famiglie, come testimoniato dal crollo delle immatricolazioni.

L’occasione fornita dalle università private
A controbilanciare il calo delle iscrizioni presso le università pubbliche, interviene l’aumento delle immatricolazioni nelle università private. Parliamo di una vera e propria evoluzione della didattica che si svolge su diversi piani: innanzitutto quello formativo, considerando la possibilità di iscriversi a corsi dinamici, moderni e orientati alle professioni di oggi e del domani. Le università private sono presenti in tutta l’Italia e in tutte le regioni: nella nostra regione ad esempio, esiste l’Unicusano, l’università privata di Pisa che permette ai suoi iscritti di seguire le lezioni online e di tagliare importanti fonti di spesa, soprattutto per gli studenti in provincia, costretti ad una vita da fuori sede o da pendolari.

Non solo università: lavoratori italiani sotto-inquadrati?
L’università, purtroppo, non sempre riesce a tappare la falla del lavoro sotto-inquadrato, ovvero di quei ragazzi costretti ad accettare contratti di importo inferiore al reale valore della loro preparazione. In tempi di crisi, infatti, la tendenza è quella di accettare tutto e subito, soprattutto se il percorso didattico scelto appartiene alla categoria umanistica e sociale: in base ai dati raccolti dal Censis, infatti, oltre il 40% dei ragazzi con titoli di studio di questo tipo appartengono alla categoria dei sotto-pagati.

Università: investimento “low cost”
Nonostante i costi universitari possano apparirci esagerati, in Italia riescono a mantenersi sotto un tetto tollerabile. Cosa che invece non accade in altri paesi. Ad esempio, in Inghilterra la formazione universitaria ha un costo di 14500 euro a studente, mentre negli Usa il costo arriva addirittura a 22mila dollari, fino a sfiorare in alcuni casi i 35mila.