Rischio sismico, Fratoni: “Toscana all’avanguardia nel monitoraggio”

“Negli ultimi 15 anni, grazie a convenzioni e protocolli, sono state create e implementate reti di monitoraggio ad interesse regionale e nazionale. In Toscana sono operative reti di carattere nazionale e locale per il monitoraggio sismometrico”. L’assessore all’Ambiente, Federica Fratoni, risponde così all’interrogazione del consigliere Nicola Ciolini (Pd), su monitoraggio e interventi di prevenzione dei danni derivanti da eventi sismici.
Oltre la rete a carattere nazionale dell’Oss (Osservatorio sismico delle strutture) che sul nostro territorio monitora nove edifici (quattro in Lunigiana, tre in Garfagnana, uno in Mugello e uno in Amiata), l’assessore ha ricordato che ne sono attive “altre anche a livello locale” (Lunigiana e Garfagnana con undici stazioni sismometriche ed una accelerometrica; la rete di monitoraggio di tipo geotermico con sei stazioni operative nelle aree a maggior pericolosità sismica; la rete geodetica toscana con nove stazioni Gps; la rete sismica della Toscana nordorientale con due stazioni operative in real-time; la rete sismica nazionale centralizzata con più di 350 stazioni 34 delle quali operative sul territorio regionale; la rete accelerometrica nazionale con 27 stazioni installate in Toscana). Fratoni ha inoltre ricordato che nel 2015 il Consiglio ha approvato il Piano ambientale ed energetico (Paer) al cui interno si trova il Piano straordinario per la messa in sicurezza sismica del patrimonio pubblico. Le risorse necessarie per il “completamento delle azioni di prevenzione”, secondo quanto riferito, ammontano a “circa 440milioni”.
Lo stato di attuazione degli interventi di prevenzione in zona 2 (a bassa sismicità) di edifici “strategici e rilevanti” – i primi, così come definito dall’ordinanza emanata nel 2003, dopo il crollo della scuola di S. Giuliano di Puglia, intesi come quelli che devono garantire una continuità funzionale nel dopo sisma, i secondi quelli che ospitano più persone – ne conta “1720 censiti, sono 663 quelli per i quali devono essere avviate le attività di prevenzione sismica. Per i restanti 1057 edifici, sono state avviate attività conoscitive, indagini e verifiche tecniche, prevedendo interventi di prevenzione su un totale di 584 edifici, di cui 284 da completare”. L’assessore ha concluso ricordando il programma di informazione rivolto alla cittadinanza e il portale regionale sul rischio sismico.
Soddisfazione è stata espressa dal consigliere Ciolini che ha parlato di “risposta esaustiva e puntuale”. “È chiaro – ha osservato – che siamo tutti condizionati dal sisma dello scorso 24 agosto”. “L’adeguamento degli edifici resta comunque un tema importante. Se lo consideriamo prioritario, come Consiglio possiamo direttamente promuovere interventi di prevenzione”, ha detto il consigliere, ricordando come le nuove tecnologie possano essere utili alla “costruzione di modelli che se non prevedono, certamente aiutano”.