
Domani (21 settembre) giornata toscana per Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria, che presiederà a Montale, in provincia di Pistoia, al Castello Villa Smilea, il tredicesimo consiglio regionale del Sappe della Toscana e il corso di formazione e aggiornamento sindacale per i dirigenti toscani del primo sindacato del corpo in servizio in tutti gli istituti e servizi penitenziari della Regione. In Toscana sono più di 3.200 i detenuti in carcere.
“Abbiamo voluto realizzare questo momento di formazione e aggiornamento sindacale – spiega Capece – per garantire sempre ai poliziotti penitenziari della Toscana un servizio d’eccellenza con quadri dirigenti del Sappe competenti e professionalmente impeccabili”.
Il leader del sindacato dei baschi azzurri sottolinea che “la polizia penitenziaria, nelle 18 carceri della Regione, è formata da persone che nonostante l’insostenibile, pericoloso e stressante affollamento – al 31 agosto scorso erano infatti detenute 3.244 persone – credono nel proprio lavoro, che hanno valori radicati e un forte senso d’identità e d’orgoglio, e che ogni giorno in carcere fanno tutto quanto è nelle loro umane possibilità per gestire gli eventi critici che si verificano quotidianamente, soprattutto sventando molti suicidi di detenuti o contenendo gli effetti devastanti di altrettanto numerosi atti di autolesionismo. Più di 2.300 sono invece le persone che scontano una misura alternativa o di sicurezza sul territorio, senza essere fisicamente in carcere. Per questo, la Polizia Penitenziaria della Toscana merita attenzione e rispetto, cominciando a ripianare le carenze di organico quantificate in oltre 800 poliziotti penitenziari in meno nella Regione”.
Il segretario nazionale Sappe per la Toscana, Pasquale Salemme, organizzatore dell’evento formativo, ricorda che “nei primi sei mesi del 2016 nelle carceri della Toscana si sono contati 542 atti di autolesionismo, 63 tentati suicidi sventati in tempo dai Baschi Azzurri, 3 suicidi, 5 decessi per cause naturali, 300 colluttazioni e 39 ferimenti: numeri che, più di mille parole, fanno capire con quale e quanto stress operativo si confrontano quotidianamente le donne e gli uomini della polizia penitenziaria della Toscana”.