Nuove procedure in materia di programmazione economica e finanziaria per la Regione

25 ottobre 2016 | 18:43
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Nuove procedure  in materia di programmazione economica e finanziaria per la Regione

Passa a maggioranza la modifica alla legge regionale in materia di programmazione economica e finanziaria e relative procedure contabili (legge numero 1 del 2015). Il nuovo testo normativo ha ottenuto il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico e il voto contrario dei gruppi di opposizione. Per garantire il pieno funzionamento del modello di programmazione, in particolare della gestione della spesa, il Consiglio regionale ha così introdotto la possibilità di aggiornare il contenuto del documento ed economia e finanza regionale per l’anno in corso. Lo scopo è di adeguare lo strumento di attuazione delle politiche alle variazioni finanziarie. È stato il presidente della prima commissione Giacomo Bugliani (Pd) ad illustrare il provvedimento in aula.

Gli strumenti di programmazione di settore, previsti dal piano regionale di sviluppo 2011-2015 e non confermati dal Piano regionale di sviluppo approvato in questa legislatura, vengono prorogati fino al 31 dicembre 2016 per consentire l’adeguamento delle norme al nuovo modello di programmazione, che attribuisce al Documento di economia e finanza regionale un ruolo particolarmente significativo. Successivamente, “non verrà rielaborata tutta una serie di piani e di programmi – ha spiegato Bugliani –, cito tra questi il piano della cultura, il piano integrato delle attività internazionali, il piano di indirizzo integrato sulle politiche dell’immigrazione, il piano regionale dello sviluppo economico, il piano regionale sulla cittadinanza di genere e il piano di indirizzo per la tutela e la difesa dei consumatori e degli utenti”.
Novità anche nel procedimento di adozione della legge di stabilità, delle leggi ad essa collegate e della legge di bilancio. La giunta dovrà presentare le proposte al Consiglio entro il 31 ottobre di ogni anno e “comunque non oltre trenta giorni dalla presentazione del disegno di legge di bilancio dello stato”. Tale modifica, insieme all’abrogazione della disciplina per le assegnazioni con vincolo di destinazione, rappresentano l’adeguamento puntuale alla sentenza 184/2016 della Corte Costituzionale dello scorso 21 giugno. Viene infine introdotta una procedura semplificata per le variazioni di piani e programmi a carattere manutentivo.
“Questo provvedimento è la conferma di un ritardo: il ritardo nella presentazione del piano regionale di sviluppo. Per porre rimedio si rimandano e si prorogano i piani”, ha dichiarato il consigliere Enrico Cantone (capogruppo M5S). Secondo il consigliere Claudio Borghi (Lega Nord, portavoce dell’opposizione) “questa è la conseguenza dell’incertezza finanziaria: non sappiamo quali sono i saldi, se ci saranno tagli. Non solo: i quadri di finanza pubblica italiani, che a cascata arrivano fino ai nostri Comuni, sono sottoposti a vincoli esterni, perché abbiamo gli ispettori dell’Unione Europea al ministero. Per una volta possiamo provare ad alzare la voce e dire che le Regioni devono essere lasciate libere?”. “Ben venga una programmazione organica più complessiva e unitaria – dichiara il consigliere Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana a sinistra) – Qui di fatto avremo la cancellazione di dieci piani regionali, con la conseguenza che il Piano regionale di sviluppo diventa enorme. Il rischio per il Consiglio è di non poter discutere più di niente in modo separato e nel dettaglio. Il problema di fondo diventa definire garanzie di procedura per l’analisi in commissione e in aula, per non limitare possibilità di modifica e discussione e non ridurre gli spazi di confronto”.