
Perseguire per quanto di sua competenza il buon esito della gara per la gestione del trasporto pubblico locale su gomma e difendere il percorso fin qui intrapreso; contemporaneamente continuare nelle necessarie politiche di investimento per il rinnovo parco mezzi e confermare l’impegno finanziario previsto per i prossimi anni. Questi in sintesi gli impegni chiesti alla Giunta regionale dalla risoluzione Pd “In merito alla sentenza del Tar inerente l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale nell’Ambito territoriale ottimale coincidente con il territorio della Toscana”, approvata nella seduta odierna del Consiglio regionale, dedicata proprio a questa questione. La seduta è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione e l’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli ha ribadito che la Giunta regionale è determinata a portare a compimento gara a lotto unico per l’assegnazione dei servizi di tpl in Toscana.
“Vi informo – ha detto Ceccarelli ai consiglieri in aula – che è nostra intenzione portare a compimento la gara, avendo come unico obiettivo quello di assicurare ai cittadini un servizio moderno ed integrato con le altre modalità di trasporto, accessibile con facilità, che utilizzi le migliori tecnologie oggi disponibili ed abbia tariffe omogenee su tutto il territorio regionale. Riteniamo che si debba porre in essere ogni azione opportuna per portare a compimento un percorso che ci consentirà di garantire il pressochè completo rinnovamento del parco mezzi (2100 nuovi bus su 2900 circolanti), il miglioramento del servizio e la messa in sicurezza di un settore che impiega migliaia di lavoratori, salvaguardando così l’occupazione”.
L’assessore ha ribadito che il Tar non ha inficiato la gara, al contrario ne ha espressamente confermato la validità. Per questo ai due contendenti verrà chiesto – sulla base di quanto stabilito da una specifica commissione tecnico/giuridica della Regione, appositamente creata per dare attuazione alla sentenza del Tar- di confermare l’offerta tecnica ed economica già presentata e di trasmettere Piani economico-finanziari coerenti con le linee guida che il Tar considerato prescrittive.
Ceccarelli in aula ha ricordato il lungo percorso della gara unica, avviato nel dicembre 2010 per rispondere alle esigenze di spendog review con una generale riorganizzazione del settore, mirata a razionalizzare i costi aumentando l’efficienza. Dopo aver elencato i vari step della gara, le sentenze – sempre favorevoli per la Regione – già affronate in passato e le archiviazioni dei procedimenti aperti davanti alle Autorità Nazionali, Ceccarelli ha ricordato che nella sentenza del Tar 1548 del 28 ottobre scorso “su dodici motivi di ricorso presentati dalla ricorrente Mobit, sei sono stati ritenuti infondati e cinque non sono stati trattati perché subordinati ai principali e pertanto privi di interesse. E dei sei motivi del ricorso incidentale presentato da Autolinee Toscane, solo uno è stato accolto”. Ceccarelli ha inoltre spiegato quali sono stati i motivi di ricorso accolti dal Tar, entrambi relativi ai Piani economico finanziari presentati dalle due aziende contendenti. “Il motivo del ricorso presentato da Mobit – ha detto – che è stato accolto riguarda la metodologia di calcolo applicata da Autolinee Toscane per la determinazione di uno dei due indici di bancabilità. In pratica Autolinee Toscane ha escluso dal calcolo della media dell’indice gli anni in cui sarebbero stati assunti finanziamenti per gli investimenti”. “Per quanto riguarda il ricorso incidentale presentato da Autolinee Toscane – ha aggiunto l’assessore – il Tar ha accolto il motivo inerente al periodo di restituzione dei finanziamenti per gli investimenti, che nel Piano economico-finanziario di Mobit va oltre la durata della concessione”.
“Mi auguro – ha infine aggiunto Ceccarelli – che si superi questa stagione della conflittualità portata alle estreme conseguenze, una conflittualità che fino ad oggi ci ha impedito di dare ai toscani quanto avremmo voluto. Se così non dovesse essere, vorrà dire che saremo costretti ad attendere il giudizio del Consiglio di Stato, con ulteriore allungamento dei tempi”. Sull’attuazione della sentenza del Tar stanno lavorando gli uffici, per seguire le attività di natura tecnica e amministrativa proprie di questa fase. “E’ per noi essenziale proseguire nella nella gara Tpl – ha concluso Ceccarelli – confermando le risorse regionali (circa 120 milioni di euro all’anno) previste e continuando a sostenere gli investimenti, come mostra il bando da 8.750.000 euro per l’acquisto di nuovi mezzi che sarà pubblicato nelle prossime settimane e che si andrà aggiungere a quello già concluso da circa 40 milioni”.
La mozione Pd. A illustrare la mozione in aula è stato Stefano Baccelli, presidente della commissione Trasporti e infrastrutture. “Trovare una soluzione per poter arrivare in tempi brevi all’aggiudicazione della gara, in modo così da poter ottimizzare il servizio, in termini di efficienza e sostenibilità economica, come atteso da tempo: questo l’obiettivo della Regione, ben espresso dall’assessore Ceccarelli oggi in aula, da noi condiviso. – ha spiegato Baccelli – Ben inteso, va tenuto conto che si tratta di una situazione complessa e a prescindere dalle modalità tecniche necessarie a procedere, siamo d’accordo con la decisione politica di fondo, ovvero quella di salvaguardare questa gara e non perdere ulteriore tempo. Solo così infatti si può consentire davvero la realizzazione degli obiettivi previsti nel contratto di servizio, ovvero interventi in innovazione tecnologica dei veicoli, azioni volte al miglioramento del servizio, all’accessibilità per i disabili e le persone a mobilità ridotta, una tariffa regionale omogenea, standard di puntualità elevati. Sebbene la gara prevedesse circa 190 milioni in investimenti va ricordato che negli ultimi anni la Regione Toscana è comunque intervenuta con risorse proprie e del Governo, con circa 300 nuovi bus entrati in servizio nell’ultimo biennio; dal Governo inoltre sono arrivati a fine agosto 8 milioni e 775 mila euro per cofinanziare l’acquisto da parte dei gestori del servizio di almeno 85 nuovi mezzi. Crediamo quindi che parallelamente all’impegno per concludere l’aggiudicazione dei servizi in tempi brevi sia fondamentale utilizzare immediatamente queste risorse statali recentemente assegnate e proseguire con gli investimenti previsti nei prossimi per poter finalmente garantire ai toscani non solo un sistema di trasporto pubblico a fini “sociali”, penso ai pendolari dello studio e del lavoro, ma un servizio moderno ed effettivamente concorrenziale con il trasporto privato”.
“Non vi è dubbio che è passato troppo tempo per pensare di dover ripartire da zero, questo è certo. – ha osservato il consigliere Nicola Ciolini – Così come è certo che la gara non è stata annullata, perché il bando era stato fatto bene. Quello che possiamo fare ora, come Consiglio regionale, è dare un’indicazione forte a spingere per potenziare il servizio. Gli investimenti sui nuovi bus e tutto il resto sono a favore della collettività, a prescindere da chi risulterà vincitore della gara. Voglio però osservare che difficilmente non ci sarà qualche ricorso al Consiglio di Stato da parte dei contendenti, e anzi sono personalmente convinto che anche la stessa Regione dovrebbe presentare tale tipo di ricorso. Quello che mi auguro e che alla fine di questo percorso ci sia un’assegnazione”.
Respinte le mozioni della Lega Nord e M5S
L’aula ha respinto a maggioranza la proposta di risoluzione presentata dalla Lega e collegata alla discussione sul Trasporto pubblico locale, al centro della seduta speciale del Consiglio. La proposta di risoluzione è stata illustrata da Claudio Borghi e votata anche da Sì Toscana. L’atto impegnava la Giunta a riprogettare il bando di gara per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico nell’Ambito territoriale ottimale, in modo che abbia linee guida in accordo con la legislazione vigente in tema di appalti pubblici. Quindi, a rivedere l’applicazione del criterio di organizzazione del territorio in un unico Ato regionale, nell’ambito della gestione dei servizi di trasporto pubblico locale della Toscana, “prevedendo ambiti ottimali più ridotti e adeguati alle diverse necessità dei vari contesti locali della Regione”.
L’aula ha respinto anche la proposta di risoluzione presentata dal M5S dopo la discussione sul tpl al centro della seduta speciale di oggi. L’atto, illustrato dal capogruppo Giacomo Giannarelli, impegnava la giunta per risolvere la situazione di stallo che si è venuta creare con la sentenza del Tar e a definire, per il periodo di prosecuzione in deroga da parte delle attuali società di gestione, alcune linee guida per “garantire sicurezza” a utenti e lavoratori.
La giunta era impegnata a “rimuovere i conflitti di interesse che risulterebbero presenti tra le aziende che attualmente gestiscono il servizio”. La risoluzione indica in narrativa come sussistano “una serie di intrecci societari che caratterizzano in particolare l’attuale sistema gestionale del Tpl su gomma, tanto da verificarsi in molti casi la presenza delle stesse persone negli organi direzionali di differenti aziende affidatarie”. Perciò, continua il testo, “alcuni amministratori delle società di gestione risulterebbero anche proprietari di società private che svolgono servizi di riparazione e assistenza nei confronti delle stesse società di Tpl”.
Nella risoluzione presentata e respinta la giunta era quindi chiamata a creare un tavolo permanente sulla sicurezza con lavoratori, rappresentanze sindacali, associazioni e comitati di pendolari e utenti “per monitorare con cadenza mensile lo stato del servizio”. E a riferire mensilmente alla commissione territorio, ambiente mobilità e infrastrutture gli sviluppi legati agli esiti della gara regionale.
Il dibattito. “La gara più importante della Toscana è fallita, il modello regionale di Ambito territoriale regionale è fallito, questo il dato estremamente preoccupante”, dice Giacomo Giannarelli (Movimento 5 stelle). “La giunta non sa che pesci prendere, circa 350mila cittadini continuano a soffrire disagi per questo clima di incertezza. Oggi ci facciamo portavoce, per senso di responsabilità, dei lavoratori che stanno protestando fuori da questo palazzo. Alla Regione – dice ancora Giannarelli – chiediamo di sbloccare questa situazione inaccettabile entro il 31 dicembre di quest’anno: siano definite nuove linee guida e venga creato un tavolo regionale sulla sicurezza di utenti e lavoratori del trasporto pubblico locale al quale partecipino i lavoratori”.
Anche Stefano Mugnai, capogruppo di Forza Italia, critica come “un po’ priva di contenuti la risposta della giunta regionale”, una risposta che, a suo giudizio, “dice molto sulla più grande gara a livello europeo, che si sta arenando”. È necessario, prosegue Mugnai, “chiedersi il perché tutto questo accada”. Va in crisi in crisi, “un sistema di gestione dei servizi pubblici locali, che era poteva stare sul mercato all’interno della Toscana, ma in una dimensione più ampia, quando apre all’esterno, si ingrippa”. Ora, si tratta di “dare una accelerata, si stanno determinando anche elementi di scarsa sicurezza”.
Secondo Tommasi Fattori (Sì-Toscana a sinistra), si evidenziano “gravi errori compiuti dalla Giunta regionale”. Errori confermati dalla sentenza del Tar, spiega Fattori: “ci dice anche che le linee guida della gara sono ambigue e mal formulate”. Ora, di fronte al “caos, si colga l’occasione per riprogettare il bando, superando l’Ato unico a favore di ambiti ottimali più ridotti e adeguati alle diverse necessità delle varie situazioni locali, con un’attenzione vera all’intermodalità col trasporto su ferro e tenendo fermi il rispetto dei livelli occupazionali e la capillarità del servizio”. Non è un caso che “Autolinee Toscana e Mobit abbiano giocato con i numeri”, è piuttosto “la riprova che il bacino unico regionale è troppo ampio, se si vogliono coprire decentemente le linee deboli e garantire condizioni dignitose ai lavoratori”. Il capogruppo ha quindi annunciato il voto favorevole di Sì-Toscana a sinistra sulla risoluzione presentata da Claudio Borghi (Lega nord).
Secondo il portavoce dell’opposizione Claudio Borghi (Lega nord), “ci danneggia voler aderire alle procedure europee. A questa situazione si arriva in due modi: o perché la Regione ha fatto male il bando o perché le regole europee rendono impossibile fare bene un bando. In entrambi i casi, c’è una mancanza della Regione, che in ogni caso va censurata: dovrebbe denunciare l’impossibilità di costruire un bando ben fatto”. Sarebbe anche auspicabile introdurre, aggiunge Borghi, “per quello che riguarda i servizi, una clausola o una esplicita preferenza per l’operatore nazionale”.