
L’assessore all’ambiente Federica Fratoni ha svolto in aula l’informativa preliminare al consiglio regionale sul piano regionale per la qualità dell’aria (Prqa). Come ha spiegato Fratoni, il Prqa definisce il quadro conoscitivo relativo allo stato della qualità dell’aria ambiente e alle sorgenti di emissione; stabilisce obiettivi generali, finalità e detta indirizzi per l’individuazione e l’attuazione delle azioni e misure per il risanamento, o il miglioramento, ovvero il mantenimento della qualità dell’aria ambiente che si rendono necessarie nel territorio regionale. I contenuti del piano si integrano con le linee guida per la predisposizione dei Piani di azione comunale (Pac), che i Comuni ricadenti nelle aree di superamento, dove si registrano superamenti rispetto ai livelli dei valori limite fissati dalla normativa, sono tenuti ad adottare.
Secondo l’informativa agli atti, negli ultimi anni, anche in ragione delle politiche ambientali attuate a tutti i livelli istituzionali, si è registrato un lieve miglioramento dello stato di qualità dell’aria e un decremento delle emissioni di origine antropica. Tuttavia, persistono ancora elementi di criticità relativamente ai livelli di concentrazione di alcune sostanze inquinanti in particolar modo nelle aree periferiche, che presentano forme di insediamento abitativo che favoriscono l’utilizzo di biomasse ai fini del riscaldamento domestico. Al fine di risolvere tali criticità, occorre quindi intervenire, individuando specifici interventi di risanamento per le aree critiche e, per il resto del territorio regionale, azioni di miglioramento e mantenimento. Inoltre continuerà a essere perseguita, la strategia di integrazione con le altre politiche regionali settoriali.
Scopo principale del Prqa è che tutti i cittadini toscani possano respirare un’aria di buona qualità e comunque conforme ai limiti di legge. Attualmente, in Toscana, la valutazione della qualità dell’aria avviene tramite un sistema di monitoraggio basato sulla Rete regionale di rilevamento composta da 37 stazioni e 2 mezzi mobili che misurano i principali inquinanti, e dai risultati della catena modellistica Wrf-Camx.
Complessivamente i risultati del rilevamento dei livelli di concentrazione in atmosfera delle diverse sostanze inquinanti mostrano una criticità solo per gli inquinanti materiale particolato fine Pm10, biossido di azoto No2 e ozono O3. Per quanto riguarda il materiale particolato fine Pm10, il decreto legislativo 155/2010 prevede due parametri da rispettare: una media annuale, pari a 40 microgrammi/mtri cubi ed un valore limite giornaliero di 50 µg/m3, da non superare più di 35 volte per anno. Per quanto riguarda la media annua, a partire dal 2010 il valore limite è stato rispettato in tutte le stazioni di misura, con una generale tendenza al decremento. Relativamente ai superamenti del valore limite giornaliero, i dati mostrano una tendenza alla diminuzione. Tuttavia persistono superamenti del valore limite, eccedenti i 35 consentiti associati a stazioni sia di fondo che di traffico.
Questi gli obiettivi generali previsti: portare a zero la percentuale di popolazione esposta a superamenti oltre i valori limite di biossido di azoto No2 e materiale particolato fine Pm10 entro il 2020; ridurre la percentuale della popolazione esposta a livelli di ozono superiori al valore obiettivo; mantenere una buona qualità dell’aria nelle zone e negli agglomerati in cui i livelli degli inquinamenti siano stabilmente al di sotto dei valori limite; aggiornare e migliorare il quadro conoscitivo e diffusione delle informazioni.
Le linee di intervento del Prqa puntano al coordinamento, monitoraggio e supporto all’attuazione dei piani di azione comunale; ad azioni di mitigazioni delle emissioni derivanti del settore industriale, dall’agricoltura e dalle grandi infrastrutture; azioni rivolte al mantenimento della buona qualità dell0aria; al miglioramento del quadro conoscitivo e, infine, all’educazione ambientale.
“Condividiamo con la giunta la necessità di elaborare un pano regionale della qualità dell’aria che veda un nuovo protagonismo della Regione Toscana su un tema essenziale per la salute ed il benessere di tutti i cittadini toscani. Per raggiungere l’obiettivo di migliorare effettivamente la qualità dell’aria che respiriamo dobbiamo organizzare un efficace gioco di squadra tra le istituzioni ed un complesso di azioni integrate condivise e concrete. Bisogna superare la logica dell’emergenza e quindi degli interventi, il più delle volte meri palliativi, che i sindaci sono costretti ad assumere più per obblighi di legge che per reale convinzione della loro efficacia”. Così il presidente della commissione ambiente Stefano Baccelli illustrando in aula la risoluzione del Pd sul Piano regionale per la qualità dell’aria approvata stamani dal Consiglio regionale. “È’ evidente – ha aggiunto Baccelli – che non può essere l’ambito comunale quello idoneo a risolvere situazioni ambientali (pensiamo anche soltanto all’area più critica di tutta la toscana, la piana di Lucca) che pretendono invece interventi strutturali ed investimenti economici conseguenti. Condividiamo quindi lo spirito alla base dell’importante protocollo sottoscritto a dicembre 2015 fra ministero dell’Ambiente, Anci, Conferenza delle regioni e i sindaci delle città metropolitane finalizzato a definire ed attuare misure omogenee su scala di bacino per il miglioramento e la qualità dell’aria, ed in quel contesto, è cruciale un ruolo più forte della Regione Toscana in termini di pianificazione, coordinamento e risorse economiche destinate. Per questo chiediamo alla giunta di voler condividere, sin dalla fase di avvio, l’elaborazione del piano regionale con la commissione consiliare ambiente”.
Il dibattito. Giacomo Giannarelli (M5S) ha espresso “forte preoccupazione” in merito all’informativa dell’assessore Fratoni realtiva al documento preliminare al Piano regionale per la qualità dell’aria. “Purtroppo – ha detto – si esclude l’impatto di inquinanti importanti come gli inceneritori, le autostrade, tutte quelle infrastrutture a cui noi ci opponiamo. Abbiamo chiesto più volte di intervenire in questo senso – ha detto – ma non siamo stati ascoltati. Il problema va affrontato alla radice”.
Elisa Montemagni (Lega nord) ha annunciato voto favorevole del suo gruppo alla proposta di risoluzione presentata dal Pd, sottolineando come quando si parla di inquinanti serve particolare attenzione alle specificità dei territori “per non creare disagio ulteriore in zone in cui, ad esempio, la gente usa ancora la legna raccolta per scaldarsi”.
Secondo Tommaso Fattori (Si – Toscana a Sinistra) “l’informativa presenta alcuni limiti, perché alcuni inquinanti sono lasciati in un cono d’ombra. Così come si considerano separatamente i danni dei vari inquinanti, mentre sappiamo che la loro somma può aggravare il quadro”. “E’ necessario intervenire – ha concluso il consigliere – sugli edifici ‘energivori’ e sul trasporto privato, per diminuire tutte le emissioni delle automobili”. Il consigliere ha poi illustrato la proposta di risoluzione presentata dal suo gruppo e annunciato voto favorevole a quella presentata dal Pd, poi entrambe approvate.