Regione, presentato il documento preliminare per la modifica del piano regionale di gestione dei rifiuti

23 novembre 2016 | 10:11
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Regione, presentato il documento preliminare per la modifica del piano regionale di gestione dei rifiuti

L’informativa dell’assessore all’ambiente, Federica Fratoni, relativa al documento preliminare alla Modifica del Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati per la razionalizzazione del sistema impiantistico di trattamento dei rifiuti, ha aperto i lavori dell’aula di questa mattina. “La Regione Toscana – ha spiegato Fratoni – ha messo in atto una profonda riorganizzazione che ha interessato non solo le funzioni amministrative ma, più in generale, la centralità del ruolo regionale nella programmazione e attuazione delle politiche in molte materie, compresa la gestione dei rifiuti. In particolare, il piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati diviene l’unico riferimento di pianificazione in merito ai fabbisogni, la tipologia e il complesso degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti urbani da realizzare o di cui si prevede la chiusura/riconversione”.

“Esigenze specifiche sopravvenute richiedono oggi – ha aggunto – una modifica mirata del piano, con l’obiettivo di razionalizzare la dotazione impiantistica del sistema regionale di trattamento dei rifiuti urbani, assicurando al contempo l’autosufficienza regionale. In particolare, si rende necessario prevedere: l’eliminazione dell’impianto di trattamento termico di Selvapiana (comune di Rufina, provincia di Firenze) e del suo ampliamento, previsto ma non realizzato; l’inserimento dell’impianto di trattamento meccanico biologico già realizzato alla discarica di Legoli (comune di Peccioli, provincia di Pisa)”.
Dopo l’illustrazione sono passate a maggioranza le proposte di risoluzione presentate da Partito Democratico e Sì – Toscana a sinistra collegate all’informativa.
Il testo presentato dal Pd, primo firmatario il presidente della commissione ambiente Stefano Baccelli, intende portare avanti le modifiche al piano regionale finalizzate alla razionalizzazione del sistema impiantistico di trattamento dei rifiuti, attraverso “opportuni passaggi di condivisione con il Consiglio regionale e con la commissione competente. “L’informativa – si legge nel testo della risoluzione – traccia linee di indirizzo per la razionalizzazione della dotazione impiantistica del nostro sistema. Gli interventi che si prevedono, sono mirati a garantire l’obiettivo di autosufficienza ed efficienza regionale”. La modifica al piano regionale, risulta quindi “finalizzata a perseguire gli impegni” che la Regione ha assunto nell’ambito del protocollo d’intesa per l’impianto di termovalorizzazione di Selvapiana, nel Comune di Rufina, firmato lo scorso aprile.
Il testo presentato da Sì – Toscana a sinistra, punta a dare rilevanza ad alcuni aspetti ritenuti “rilevanti” nella pianificazione regionale. Da qui le richieste per la “diffusione capillare delle raccolte differenziate di tipo domiciliare e di prossimità, l’implementazione massima della raccolta differenziata dei rifiuti organici, così da ridurre le frequenze di prelievo dell’indifferenziato e quindi diminuendo il costo dei servizi, l’applicazione di sistemi tariffari Pay as you throw (paga quanto butti) ovunque possibile, compatibilmente con le normative a livello nazionale, alla massima tracciabilità dei flussi di rifiuto e massima responsabilizzazione degli utenti, la limitazione crescente del conferimento in forma completamente anonima per qualsiasi tipo di rifiuto in tutto il territorio”.
Secondo Giacomo Giannarelli (M5S) l’informativa dell’assessore Fratoni è stata “deludente”. “Ci sono state annunciate solo due piccole modifiche che in nulla rispondono alle esigenze della nostra regione – ha detto Giannarelli -. Io avrei voluto invece ascoltare un’informativa che parlasse di adesione alla normativa europea e alla strategia dei rifiuti zero”. “Siamo molto preoccupati – ha concluso – perché stiamo perdendo tempo e non andiamo mai alla radice del problema”. Tommaso Fattori (Si – Toscana a Sinistra) ha sottolineato il fatto che un quarto dei comuni toscani non ha un sistema di raccolta differenziata per la frazione organica, e che solo la metà ha attivato, e spesso solo in piccole porzioni di territorio, la raccolta porta a porta. “I risultati migliori si ottengono con la raccolta domiciliare – ha detto Fattori – e questo ci indica la direzione, considerando anche il fatto che la Toscana ha un costo procapite per i servizi di igiene urbana fra i più alti”. Il consigliere ha poi illustrato la proposta di risoluzione presentata dal suo gruppo, successivamente approvata dall’aula.
Serena Spinelli (Pd) si è detta molto soddisfatta “perché si mantiene un impegno preso a suo tempo con una comunità intera per la chiusura di Selvapiana. Una comunità – ha spiegato la consigliera – che si è spesa attivamente per trovare alternative per la gestione e smaltimenti rifiuti e arrivare a questa soluzione. E’ stato avviato un percorso virtuoso con azioni sinergiche delle istruzioni locali e regionali”. Per Roberto Salvini (Lega Nord) “il problema è che abbiamo affrontato solo la questione dei rifiuti urbani, ma non di quelli industriali, che la Toscana porta nel nord Italia. Occorre realizzare gli impianti adeguati per gestire tutta la nostra produzione. Spesso non ha senso rimodernare una struttura che è stata progettata male, bisogna fare impianti nuovi”.
Stefano Baccelli (Pd) ha affermato “di condividere, come Pd, l’approccio convincente e coerente e il contenuto di questa informativa. In questo caso non si doveva immaginare un nuovo piano dei rifiuti ma provvedere ad esigenze specifiche e mirate rispetto a due strutture presenti nella nostra regione, e si tratta di interventi attesi da tempo dalla popolazione dei territori interessati”. Il consigliere ha poi illustrato la proposta di risoluzione presentata dal suo gruppo e annunciato voto favorevole a quella presentata dal gruppo Si, poi entrambe approvate.
Nella replica finale l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni ha precisato che “la pianificazione vigente è perfettamente rispondente ai dettami dell’Unione europea”. “Certo – ha aggiunto – il raggiungimento della produzione di rifiuti zero rappresenta il miglior mondo possibile, noi dobbiamo concretamente realizzare quanto è possibile. E’ necessario lavorare per invertire le percentuali dei rifiuti toscani che attualmente finiscono nei termovalorizzatori (10 per cento) e di quelli che vanno in discarica (30 per cento), come succede ad esempio in Emilia Romagna. La termovalorizzazione è un modo per recuperare energia”.