Sarti e Fattori attaccano Rossi: “E’ stato sconfitto anche lui”

6 dicembre 2016 | 15:48
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Sarti e Fattori attaccano Rossi: “E’ stato sconfitto anche lui”

“Nella peggior tradizione cerchiobottista italiana, il presidente Rossi cerca di tenere assieme tutto e il contrario di tutto. Dopo aver accettato d’essere per anni lo sgabello di Renzi, evitando accuratamente ogni protesta e contrapposizione anche sulle scelte più sciagurate del governo pur di rimanere a galla, pretende adesso d’incarnare anche la discontinuità”. Fattori e Sarti di Sì Toscana a Sinistra attaccano il governatore.

“Rossi che, a differenza del presidente pugliese Emiliano o del sindaco genovese Doria, si è schierato con convinzione per il sì referendario – dicono -, ora vorrebbe riciclarsi come l’interprete del cambio di rotta. C’è un limite alla scaltrezza, non è saggio prendere i cittadini per incolti manipolabili, come ha dimostrato l’esito del voto di domenica”. “Anche Rossi – aggiungono -, paladino del sì alla riforma costituzionale, è stato sonoramente sconfitto nel nostro paese, ne prenda atto e provi adesso a dedicare il giusto tempo al compito per cui è stato eletto, ossia governare la Toscana. In quest’anno è stato un presidente “assente”, dedicato ad altro, e le sue ore di presenza in consiglio regionale si contano sulle dita di una mano. Senza contare che fino a qualche anno fa, uno degli scandali per eccellenza della politica italiana erano, a ragione, i doppi incarichi”.
“Nella recente campagna i sostenitori del sì – osservano – ci hanno spiegato quanto fosse utile e persino nobile che una persona fosse insieme senatore, sindaco e presidente di Città Metropolitana o consigliere regionale e senatore. E’ anche quest’accumulo d’incarichi e di potere che è stato bocciato al referendum. E’ stata bocciata l’idea che si debba fare tutto e farlo male, al solo scopo di assommare potere. Ecco, l’idea di Rossi di voler fare il presidente di Regione e allo stesso tempo il segretario del Pd, che non è certo un ruolo onorario e di poco impegno, è ancora una volta frutto della cultura politica renziana appena battuta nel referendum. Chi è eletto deve svolgere con impegno e serietà la funzione per cui è stato eletto, come noi facciamo ogni giorno in quanto consiglieri di opposizione e come consiglieri di sinistra”.